L’acqua il cuoio e l’ipocrisia

{jcomments on}2 Giugno 2009
 
  L’ACQUA, IL CUOIO E L’IPOCRISIA   

A grandi passi verso la Rinascita

Ciao V, Ieri ho ripreso in mano  Nutrizione Superiore, un titolo di Herbert Shelton, uno dei tuoi maestri, che possiedo da anni.
E, sempre ieri, facendo seguito alla tua tesina  Conoscenza-del-sintomo ed Ignoranza-della-Salute, ho ordinato via web  Il sistema della guarigione della dieta senza muco di Arnold Ehret, altro caposaldo dell’igienismo che non avevo.
Ho pure scritto di nuovo a Carmelo Scaffidi. Speriamo bene! Come vedi mi sto muovendo a grandi passi verso la Rinascita.

L’elogio dell’acqua da parte di Shelton

Tornando a Shelton, ho letto a pag 201-204 di Nutrizione Superiore che lui raccomanda l’uso di acqua.
Se non hai il testo, ti riporto alcune frasi:
L’acqua, secondo i principi dell’Igienistica Naturale, è l’unica bevanda naturale, e  Avere sete è indice di una necessità d’acqua.
E poi spiega come e quanto bere, per non creare danni al corpo.
Tu la pensi diversamente o sbaglio?
Mi dicesti che se si ha sete significa che si mangia poca frutta e che l’unica acqua buona è quella della frutta e della verdura, vero?

Evitare capi di abbigliamento implicanti l’uccisione di animali

Stamane ho letto  La lana e la coscienza, dove hai pure aggiunto i piumini d’oca, che avevo dimenticato di elencare non avendoli mai usati.
Comunque, la mia coscienza mi dice che è più importante non indossare  capi derivanti dall’uccisione di animali, che non mangiare qualcosa di  origine animale (latticini, uova, miele) che non implica sempre
la loro morte, anche se lo sfruttamento, e la soppressione degli animali coinvolti, è dilagante e sta sempre dietro l’angolo.

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L’ipocrisia e un consiglio d’amico

Dal mio punto di vista, nel primo caso si è veramente animalisti, mentre nel secondo si è più salutisti, cioè non si assume il cibo che danneggia noi stessi, ed in questo vedo più egoismo.
Un egoismo che viene meno quando si rinuncia a vestire  crudelmente solo per il gusto di apparire più fichi.
Posso darti un consiglio da amico?
Dedica un po’ di più tempo a eliminare anche tu almeno il cuoio e la pelle. Oggi si può, basta volerlo.
La lana è più difficile, e comunque è meno grave.
Un mio carissimo conoscente disse un giorno  Chi predica e non pratica è ipocrita.
Federico da Roma.

Sono in perfetta linea con gli igienisti-naturali sull’acqua

Ti sbagli, Federico.
Occorre interpretare e non prendere certe frasi alla lettera.
Chiaro che non manca tra i miei libri l’opera di Shelton, ma nemmeno quella ancora più importante di Tilden.
Sono in perfetta linea con gli igienisti sull’acqua.

E’ vero però che non siamo per natura dei grandi bevitori d’acqua

Ho detto esattamente che non siamo per natura dei grandi bevitori di acqua, soprattutto quando mangiamo in modo giusto e conveniente, ovvero quando ci appropriamo delle elevate quantità di acqua biologica che il nostro corpo richiede e trova facilmente nelle verdure crude e soprattutto nella frutta succosa.
Un fruttariano corretto beve normalmente 1 o 2 bicchieri di acqua al giorno, tanto per intenderci.
Ma se va a fare dello sport intenso, o del lavoro che lo fa sudare abbondantemente, è chiaro che non c’è nulla di meglio dell’acqua naturale per ripristinare l’equilibrio idrico.

L’insistere sull’acqua biologica deriva dal fatto che il nutrizionismo di regime continua ad ignorarla

Ed è pure vero che lo stimolo della sete ci aiuta a capire quando è il caso di bere.
Ho sempre contestato le raccomandazioni mediche di buttare giù 2 litri di acqua al giorno, giudicandole in ogni caso funzionali, ed in parte correttive ed integratrici, a un certo tipo di alimentazione carnivora e cottista, caratterizzata da grave carenza di acqua biologica.
Acqua biologica di cui parlo insistentemente nelle mie tesine, proprio in funzione del fatto che si tratta di un nutriente importantissimo, che il nutrizionismo di regime continua ad ignorare colpevolmente, citando magari le proteine nobili (acidificanti, putrefacenti, cancerogene), la B12 (sangue-addensante e causatrice di ictus a livelli che non stiano bassi sui minimi che solo i vegani vantano), il ferro-eme della carne (che è pro-ossidante e causatore di radicali liberi, ovvero formatore di sostanze cancerogene nell’apparato digerente).

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Tutti sappiamo che l’acqua disseta, non serve leggerlo sui libri di Shelton e nemmeno nelle mie modeste tesine

Nei cibi proteico-animali e nei cibi cotti non esiste traccia di acqua biologica elettrizzata
Chiaro che acqua biologica naturalmente dolcificata non esiste nei cibi proteico-animali.
Non ce n’è alcuna traccia.
Ed è per quello che insisto su questo punto.
Sappiamo tutti che l’acqua disseta.
Non c’è bisogno di leggere Shelton o chicchessia per capire queste cose.
Sappiamo anche che, se nell’acqua di sorgente presso la quale ci stiamo dissetando, c’è pure una bella anguria messa a galleggiare in fresco, smettiamo volentieri di bere e diamo l’assalto a un paio di belle fette.

Dobbiamo essere tutti, vegani e non, più animalisti e più salutisti, se vogliamo che la Terra ridiventi un posto vivibile

La tua coscienza dice giusto, e sono pienamente d’accordo sul fatto di non indossare capi di vestiario derivanti dall’uccisione di animali.
Sono pure d’accordo sulla necessità per tutti, non solo per te e per me e per quattro gatti vegani e privilegiati, di diventare sempre più salutisti ed animalisti contemporaneamente, perché le due qualità e le due esigenze, non sono per niente in contraddizione, ma anzi si compenetrano e si integrano armoniosamente.
Quella della dicotomia tra salute ed etica, tra alimentazione corretta-completa  ed animalismo, è una bufala tragica per gli animali e per l’uomo stesso, come ben sappiamo.

Via l’egoismo e l’odiosa violenza che approva e finanzia il perverso ciclo della sopraffazione

Pensare al cibo, solo in termini dei danni che esso può fare a noi stessi, è una forma di egoismo e di disinteresse verso l’altro e il diverso, ovvero verso l’animale.
Vestirsi con abiti e calzature crudeli, con borselli di pelle, per il gusto di apparire fichi e distinti, è pure una forma di  odiosa violenza, in quanto si finisce per dare cattivo esempio, per finanziare ed approvare implicitamente l’industria macellatoria e l’industria conciaria ad essa collegata, ossia il perverso ciclo della sopraffazione animale.

Non rientro affatto nella categoria degli eleganti-fichi tramite pelli altrui

Accetto tutti i buoni consigli, ma anche qui hai preso una mia frase e l’hai interpretata a modo tuo, trasformandomi da distratto in trasgressore.
Non credo di rientrare nella categoria dei fichi e degli eleganti tramite pelli altrui.
Né io né alcuno in famiglia ha mai indossato pellicce o vestiti di pelle.
Vesto per il 90% del mio tempo con cotone e sandali di tela, e quando posso amo pure stare scalzo.
Sono favorito in questo dalla mia attività nei paesi caldi, dove si indossano sandali, calzoncini e camicetta.
Mi è successo in passato di ritrovarmi con dei regali tipo il portafogli o l’agenda ricoperta in cuoio, o le scarpe con la soletta in cuoio.

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La tua battuta su chi predica bene e razzola male è valida, ma male indirizzata

Tutte cose che cerco sistematicamente di evitare da anni, il più delle volte riuscendoci.
La perfezione al 100% è ottima, ma a volte può diventare così difficile da apparire come un miraggio.
Se la gente trova le cose troppo difficili e complicate, perde non solo la propensione verso il miraggio ma pure quella del buon obiettivo più modesto ma umanamente raggiungibile.
La tua battuta è valida in generale, ma fuori indizzo nel caso specifico.
Non credo di meritarmi l’etichetta di ipocrita.

Valdo Vaccaro – Direzione AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
                         – Direzione ABIN-Bergamo (Direzione Bergamasca Igiene Naturale)