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Le virtù terapeutiche del Cavolo

In questo periodo è particolarmente indicato in quanto le virtù del cavolo sono adatte per curare: acne, asma, bronchite, caduta dei capelli, congiuntivite, anemia, mal di denti, diarrea, disturbi gastrici, emicrania, stanchezza cronica, febbre, mal di gola, gengivite, gotta, herpes ecc.. ecc..

Gli effetti benefici del cavolo sull’organismo umano sono molteplici: disinfetta, calma, normalizza la temperatura corporea, aiuta la circolazione del sangue, calma il dolore e attenua le ustioni. Il suo forte potere curativo è conosciuto sin dall’antichità.

I trattamenti a base di cavolo costituiscono una terapia efficace, semplice, naturale, economica, autogestibile e sicura in quanto completamente priva di effetti collaterali.

I principi attivi del cavolo, la sua azione terapeutica e le benefiche reazioni che è in grado di destare nel corpo, i diversi utilizzi di questo ortaggio oltre l’uso alimentare: impacchi di foglie, olio di cavolo per massaggi, succo di cavolo per uso interno, succo di crauti, insalata di cavoli ecc.

Per conoscere le proprietà e i rimedi naturali con il Cavolo, l’ABIN consiglia  l’Ebook di Jakobe Jakstein – “Le virtù Terapeutiche del Cavolo” e sotto troverete l’indice del libro con tutte le proprietà utili per i vari disturbi

Benefici delle foglie d’Ulivo

  1. AZIONE IPOTENSIVA (Utilissimo nell’IPERTENSIONE) E’ stata sperimentata l’azione dell’estratto acquoso di foglie di olivo sul metabolismo del sodio e del potassio serico e urinario, e sul metabolismo del rame nel cervello, nel fegato e nel siero con attenzione sulle correlazioni esistenti fra gli enzimi ossidanti contenenti rame e adrenalina e noradrenalina con conseguente azione ipotensiva. De Nunno (1947) osservò anche che l’azione ipotensiva delle foglie di olivo si manifesta in maniera più marcata e più durevole negli ipertesi, mentre normotesi e ipertesi diabetici sarebbero meno sensibili e l’azione ipotensiva sarebbe in questi casi meno evidente e più transitoria. Si è costatata un’evidente azione ipotensiva tanto nei casi d’ipertensione renale quanto in quelli d’ipertensione essenziale, da menopausa e aterosclerosi. Gli estratti di foglie di olivo hanno dimostrato di possedere una attività calcio-antagonista sui vasi sanguigni. Per le sue proprietà ipotensive è usato per combattere l’ipertensione conseguente agli stati arteriosclerotici degli anziani.
  2. AZIONE CARDIOTONICAL’estratto di foglie d’olivo, grazie agli antiossidanti presenti nell’olivo, svolge un’azione cardiotonica ed antiaritmica, regolarizzando i battiti cardiaci. E’ utile in caso di angina e uno studio ha dimostrato l’effetto cardioprotettivo dell’Oleuropeina negli eventi acuti dovuti all’occlusione coronarica. Può contribuire a prevenire gli attacchi d’angor.
  3. AZIONE VASOPROTETTIVAAltri studi suggeriscono che gli acidi grassi polinsaturi (acido alinoleico) porterebbero alla formazione di trombaxano e prostaglandine coinvolte nel garantire l’integrità dei vasi e quindi un’azione vasoprotettiva nell’uomo.
  4. AZIONE IPOGLICEMIZZANTE(Utile nelle forme di DIABETE) L’Oleuropeina e l’acido Elenolico hanno un effetto antidiabetico; in particolare l’acido Elenolico riduce il glucosio ematico, abbassa i livelli d’insulina e migliora la tolleranza al glucosio. Le proprietà ipoglicemizzanti (Benigni et al., 1963) regolando i livelli di zuccheri nel sangue sono di grande aiuto nelle forme DIABETICHE.
  5. AZIONE IPOCOLESTEROLEMIZZANTELe foglie di olivo riducono i valori di COLESTEROLO e di lipidi abbassando il livello delle lipoproteine a bassa densità (colesterolo cattivo) e alzando quelle ad alta densità (colesterolo buono). Grazie ai polifenoli contenuti nelle foglie, sono riequilibrati i fosfolipidi e diminuisce la viscosità ematica (fluidificano il sangue) inibendo l’aggregazione delle piastrine.
  6. AZIONE ASTRINGENTEL’astringenza è data dalla presenza di tannini, che astringono la superficie della pelle e delle mucose, formando una sottile membrana. Utilizzati per la coagulazione della sanguinazione capillare, per le escrezioni plasmatiche (siero) e la guarigione di ferite. Sono nello stesso tempo dei germostatici. Per le sue proprietà che attenuano le funzioni dei tessuti, soprattutto esterni, è utile nella terapia delle malattie della pelle, dermatiti, eritemi, infiammazioni dell’alto tratto digestivo, diarrea a seguito di infiammazioni gastrointestinali, lesioni aperte, emorroidi.
  7. AZIONE FEBBRIFUGALe foglie di olivo abbassano la FEBBRE e per le sue proprietà febbrifughe l’olivo era usato in passato, quale succedaneo della china, nel caso di febbri intermittenti, tifoiodi e MALARIA.
  8. AZIONE DIMAGRANTELe foglie di olivo sono nemiche naturali dell’obesità, diminuiscono il peso e difendono dalla sindrome metabolica possono essere usate per ridurre il grasso addominale e tenere lontano il pericolo obesità. Lo sostiene una ricerca dell’University of Southern Queensland (Australia), diretta dalla professoressa Lindsay Brown e pubblicata dal “Journal of Nutrition”. Come spiega la professoressa Brown, il legame tra antiinfiammatori (come le foglie di Olivo) e la perdita di peso è un fatto tutt’altro che noto. Tuttavia, i risultati ottenuti con le foglie d’olivo hanno sortito effetti nettamente superiori alle aspettative.
  9. AZIONE ANTINFIAMMATORIALe foglie favoriscono la cicatrizzazione, proteggono e tonificano i vasi capillari, leniscono le emorroidi infiammate.
  10. AZIONE DIURETICALa vasodilatazione indotta dall’Olivo avviene anche a livello renale e ciò spiega in parte l’azione diuretica posseduta da questa pianta (Penso, 1989). Per le sue proprietà DIURETICHE, è invece usato soprattutto per aumentare la secrezione urinaria, è utile nella GOTTA, nel REUMATISMO, nell’OBESITA’. Le foglie di olivo hanno un’azione renale, con miglioramento della funzione glomerulare e aumento dell’eliminazione dei cataboliti azotati e dei sali.
  11. AZIONE ENERGIZZANTEL’estratto di foglie d’Olivo conferisce un senso di benessere generale, energia e resistenza alla fatica, utile in caso di stanchezza, astenia e sonnolenza. È utilizato con successo anche in caso di sindrome da Fatica Cronica, spesso associata a disfunzioni del sistema immunitario.
  12. AZIONE PROTETTIVALe foglie di olivo proteggono le mucose ed evitano gli effetti dell’ipercloridria, riducendo così i rischi di ulcere gastriche e duodenali. Svolgono anche un’azione protettiva sulle cellule e rallentano il processo d’invecchiamento della pelle.
  13. AZIONE DEPURATIVALe foglie di olivo svolgono un’azione disintossicante generale mirata soprattutto all’eccesso di acidi urici, grassi e zuccheri nel sangue. Depura il fegato.
  14. AZIONE ANTICELLULITEL’estratto di foglie di olivo elimina in pochi giorni le scorie che provocano oppure peggiorano la “Buccia d’arancia” e smuovono il grasso nei punti critici. Ddrena e rassoda risolvendo gradatamente la CELLULITE.
  15. AZIONE VASODILATATRICECapretti (1948) studiò sperimentalmente e chimicamente l’azione dell’infuso di foglie di olivo a varia concentrazione. Tale azione conseguirebbe a una vasodilatazione che sarebbe dovuta prevalentemente a un effetto miolitico che si esercita sulle fibre muscolari lisce delle pareti vasali. Il fatto che tale vasodilatazione si manifesti anche sulle coronarie dimostrerebbe la natura muscolare e non nervosa di quest’azione. Svolge un’importante azione di ripristino dell’attività sessuale.
  16. AZIONE SULL’ATTIVITA’ MENTALEInfluenzando i livelli e le attività delle monoamine (dopamina, adrenalina, norepinefrina, serotonina) attraverso un’inibizione dell’enzima responsabile della loro degradazione; il risultato è un miglioramento delle attività metaboliche intellettuali (effetto antidepressivo, miglior capacità mnemonica e di concentrazione). Gli stessi principi attivi esercitano un’azione equilibratrice sui peptidi oppioidi (betaendorfine) con riduzione della fatica mentale, miglioramento dell’attenzione, della concentrazione e delle performance intellettuali con lieve effetto antidepressivo. Aumento dello stato di benessere.
  17. AZIONE ANTIMICOTICAAltri effetti delle foglie di olivo, attribuibili all’oleuropeina, sono il potenziamento della protezione cellulare e dell’organismo intero attraverso la risposta mediata dai macrofagi (Visioli et al., 1998 b). Questo effetto opera in sinergia con l’azione antimicrobica accennata, l’inibizione dell’aggregazione delle piastrine e della produzione di eicosanoidi (Petroni et al., 1995). Le foglie di olivo hanno azione antimicrobica, batteri, lieviti, funghi (anche Candida albicans), muffe e altri parassiti (Aziz et al., 1998; Juven e Henys, 1972; Koutsoumans et al., 1998; Tassou e Nychas, 1995).
  18. AZIONE ANTIVIRALEL’acido elenolico si è dimostrato un potentissimo antibatterico e antivirale, eliminando qualsiasi forma batterica o virus (herpes, raffreddore, influenza), retrovirus.
  19. AZIONE ANTITUMORALELe analisi epidemiologiche hanno mostrato un benefico effetto dell’estratto di foglie d’olivo nella prevenzione dei tumori. Un recente studio dimostra che queste proprietà sono dovute alla frazione fenolica, capace di inibire le fasi d’iniziazione e promozione delle patologie neoplastiche. Previene le malattie degenerative, in particolare il tumore al seno.
  20. AZIONE ANTIRADICALI SPECIFICAUno studio clinico ha valutato se un estratto di olivo potesse influenzare lo status ossidativo di volontari sani. Sono stati arruolati 98 volontari, che dovevano assumere estratto di olivo, prelevando il sangue venoso 1 ora dopo l’ingestione dell’estratto per misurare in esso il livello di glutatione e la capacità antiossidante plasmatica totale. Si è visto un significativo aumento del livello di GLUTATIONE, sia in forma ossidata sia in forma ridotta. Questo effetto potrebbe essere dovuto all’aumento dell’espressione degli enzimi di fase II mediato dall’antioxidant response element (ARE), incluso quello della gamma glutamilcisteina ligasi e della glutatione sintetasi.
  21. AZIONE ANTIOSSIDANTE GENERICAL’Olivo combatte varie specie reattive dell’ossigeno e contrasta bene anche i danni causati dai radicali liberi alle cellule (fenomeno chiamato perossidazione lipidica). E’ noto che le LDL esposte ai radicali liberi vanno incontro a un processo ossidativo, e questo è il meccanismo che scatena l’evoluzione della MALATTIA ATEROSCLEROTICA. Il consumo di ossigeno insito nella crescita delle cellule porta alla generazione di numerosi radicali liberi di ossigeno. E’ stato dimostrato che flavonoidi, fenoli e oleuropeosidi possiedono un’importante attività antiossidante contro questi radicali (Bors et al., 1990; Visioli et al., 1998a; Visioli et al., 1998b).

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Zucchero-Saccarosio, dolce droga assassina

{jcomments on}

10 Giugno 2009
 
Il falso-zucchero-droga che i cani non sniffano

Lo zucchero bianco o saccarosio, o falso-zucchero, è un vero e proprio veleno che crea dipendenza, né più né meno delle varie altre droghe a cui la polizia di tutto il mondo, e le leggi di ogni paese, danno giustamente la caccia.
Solo che, alle frontiere e negli aeroporti, i cani antidroga sono stati istruiti ad annusare hashish e cocaina,  ecstasis ed eroina, ma non lo zucchero, e non le migliaia di prodotti che lo contengono in disinvolta, pacifica ed irresponsabile abbondanza.
Vediamo di non esagerare, uno si mangia un dolce o fa sciogliere una bustina in un bicchier d’acqua, e mica dà in escandescenze, mica diventa pericoloso.
Andiamoci piano.

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RUF, il cibo pronto che passa per il camino

{jcomments on}Giugno 2009
                                – Una ignoranza ed una venalità senza frontiere –

I postumi dell’ultima peste bubbonica

Finita la peste suina messicana, finita l’ubriacatura generale, finite le miserie umane, finiti i teatrini nazionali dei saltimbanchi che intrattengono le folle spaventandole a puntino, e che danno dimostrazioni pubbliche di quanto sia bello e sano e socialmente utile ingozzarsi di salme suine, tagliate a fette o suddivise in prelibati bocconcini, tutto pare tornato calmo e tranquillo.
Niente più mascherine. Niente autorità che lanciano allarmi.
Niente macellai che piangono il morto, o meglio i  morti invenduti.
Niente più micidiali batteri che proliferano nell’aria e nell’acqua.
Niente più virus cadaverali che giocano brutti scherzi, resuscitando e addirittura moltiplicandosi, per formare cellule terroristiche stile Al Qaeda, pronte a colpire l’individuo e l’umanità intera.

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La trappola mortale del metodo Lemme

{jcomments on}5 Giugno 2009

Noi a discutere sulle quisquilie, e loro a pontificare sulla sgrassatura del popolo italiano

Noi etico-salutisti a discutere se sia meglio usare latte di grano saraceno, o latte di riso o acqua, per ammorbidire i fiocchi d’avena nel nostro porridge giornaliero, oppure a dibattere su quanto sia immorale indossare una canottiera di lana, o chiudere mezzo occhio su un portafogli ed una cintura in pelle.
Oppure a confrontarci se va meglio un bicchiere o tre al giorno di acqua.
Argomenti affrontabili e logici, ma tutto sommato innocenti e quasi al limite della banalità.
E, mentre noi ci perdiamo in tali quisquilie, la Televisione di Stato della Repubblica Italiana, nell’anno di grazia 2009, a inizio giugno, ospita a Porta a Porta, il peggio del peggio, ovvero qualcuno che insegna finalmente ai ciccioni nostrani come dimagrire.
Non è divertente essere lugubri, ma non troviamo frase migliore per descrivere l’invenzione del
dr Lemme, se non quella del titolo sopra indicato.

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L’ansia, l’ipertensione e le statine

{jcomments on}5 Novembre 2009

La preoccupazione di un tendenzialmente vegano per una bizzarra ed inaspettata crisi

 

Caro Valdo,

Ti scrivo perché ho qualcosa di urgente che mi preoccupa.

Stanotte ho dovuto chiamare la guardia medica per problemi di pressione alta (200/125).

Ho 59 anni, sono alto 1.72 e peso 79 kg.

Premetto che sto alimentandomi in modo tendenzialmente vegano, concedendomi forse troppo spesso dolcetti biologici a fine pasto.

Non ho mai sofferto di ipertensione.

Il primo episodio si è verificato un anno fa a seguito di un consumo eccessivo di liquirizia.

Poi tutto è tornato normale (124/84/65).

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Il friuli non e’ solo sempre prosciutto e speck

{jcomments on}15 Marzo 2010

Una vegetariana friulana, quasi vegan

 

Gentile dottor Vaccaro, mi chiamo Leonilda, ho quasi 40 anni e sono friulana (mezza bisiacca, per la precisione).

Sono vegetariana da 20 anni, direi quasi vegan, nel senso che il latte e i latticini sono sempre presenti quando mangio da genitori e suoceri.

Ho iniziato soprattutto per motivi etici, e poi ho approfondito l’aspetto salutistico della dieta vegetariana.

 

Insegnante di yoga

 

Faccio l’insegnante di yoga e, recentemente, ho ricevuto la benedizione di imbattermi nel suo libro Alimentazione Naturale.

Le scrivo per complimentarmi e ringraziarla delle illuminanti questioni che tratta nel testo.

Sto cercando di mettere in pratica i suoi consigli, che nel cuore ritengo profondamente veri.

Si sa, le cattive abitudini sono dure da superare, ma spero di farcela.

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Basta e avanza la frutta, oppure no?

{jcomments on}25 Novembre 2009

Domande importanti su cereali, carboidrati e frutta

 

Ciao Valdo,

Ti scrivo dalla Sardegna e per prima cosa voglio esternarti tutta la mia simpatia e stima.

Apprezzo tantissimo il tuo modo schietto e sincero di esporti e spero che continuerai a lungo a scrivere nel tuo blog.

Da circa un anno e mezzo mia moglie ed io ci siamo avvicinati al mondo vegetariano grazie alla lettura del libro di Max Gerson prima, e a quello di Arnold Ehret poi, riguardante la dieta senza muco.

In quest’ultimo i cereali sono considerati poco indicati per l’uomo.

Al momento attuale ci fidiamo della pasta integrale.

Volevo pertanto chiederti quali fonti di carboidrati posso considerare con più tranquillità, oppure se la frutta basta e avanza nella nostra dieta.

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Chiare, fresche e dolci acque

30 Dicembre 2008

(CON ALCUNE RIGHE PIU’ IMPORTANTI DEL PADRENOSTRO E DEGLI INCHINI A DIO)

Amici e nemici mi dovreste pagare in moneta sonante per questo articolo

Nemici spero innanzitutto di non averne. Contestatori e increduli certo che sì. Guai se così non fosse.
Sto chiaramente scherzando sulla moneta. Questo è un regalo importante che voglio fare agli amici vicini e lontani, come usava dire il rimpianto e indimenticabile Angelo Lombardi, nella sua celebre rubrica L’Amico degli Animali.
A tutti i miei colleghi, Franco Libero,  Alessandro e Carmelo Scaffidi e Delia Navetta in testa, che mi hanno commissionato questa ricerca da mesi, ad Annamaria Luzzatto, a Jonathan Falcone che mi ha offerto generosamente di entrare nella sua Grande Casa Editrice Anima Edizioni di Milano, agli amici VirgilioViolo,  Luigi Boschi e Camilla Ripani, che mi divulgano efficacemente su Internet, a tutte le mie stimate e importantissime lettrici e lettori per i quali chiaramente scrivo, e ai miei familiari che mi hanno visto impegnato al computer giorno e notte anche durante le festività, subendo ingiuste trascuratezze, i miei auguri di Buon 2009, di un anno migliore di quelli precedenti, anche in termini di presa di coscienza e di arricchimento dati.

Il liquido più importante del mondo.
La legge del 70 percento.

Che l’acqua sia il liquido più essenziale e indispensabile alla vita animale e vegetale lo sappiamo tutti da lunga data. Gli astronomi e gli astrofisici si affannano da secoli a discutere sui pianeti e sulle stelle, a ipotizzare se esista la vita e se ci siano altre razze umane simil-terrene o marziane sugli altri pianeti e negli altri sistemi solari dell’universo.
E ogni volta che lo fanno, la prima domanda riguarda sempre lo stesso argomento: c’è l’acqua?
Gli esseri viventi della terra, piante e animali, la stessa terra con la sua atmosfera, paiono essere caratterizzati da una legge di composizione che li invade e li caratterizza tutti allo stesso modo, e che possiamo chiamare la legge del 70.
Siamo fatti per il 70 percento di acqua.
A questo punto, tutti alla carica sotto il rubinetto, tutti a stappare bottiglie, oppure a riempire damigianette di acqua presso le più vicine sorgenti. Alto là. Andiamoci piano.

Quale è la migliore acqua

Fa un po’ ridere che si debba parlare di acqua, come si fa coi bambini delle scuole materne.

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Siamo circondati di acqua dentro e fuori di noi, vuoi che la gente non sappia cosa è l’acqua e che H20 significhi una molecola d’acqua contenente due atomi di idrogeno monovalente e un atomo di ossigeno bivalente?
Come per i cibi, a maggior ragione per i liquidi e le bevande, esiste invece grande ignoranza, perchè non si studia e non si insegna, e soprattutto perché, quel po’ che si insegna, viene insegnato male, mediante messaggi pubblicitari interessati a promuovere il proprio prodotto, e non certo a chiarire la situazione e a dipanare i dubbi.
Esistono acque leggere, prive di troppi minerali, e acque pesanti, acque normali e gassate naturalmente, acque mineralizzate e addizionate di acido carbonico, acque distillate naturalmente, come l’acqua piovana, la neve e la grandine e l’acqua di ghiacciaio e di iceberg.
Quale la migliore per l’uomo?

Funzione nutritiva e funzione solvente ed eliminativa

Diciamo prima che l’acqua, più che cibo liquido, è il più comune solvente naturale, un liquido che dissolve cioè disfa le impurità, pulisce e purifica ed elimina.
Le antiche lavandaie piazzavano le loro postazioni lungo le rogge e i canali, e i panni si lavavano magnificamente grazie all’acqua corrente.
C’è nell’acqua dunque il duplice aspetto della componente nutritiva atomico-cellulare idrogeno e ossigeno e della parte dissolutiva molecolare H20.
E tutte le impurità, tutti i batteri e i virus, tutto il pulviscolo atmosferico, le radiazioni e i residui organici ed inorganici? E tutti i minerali disciolti nell’acqua? Che ruolo hanno?
Per entrambe le nostre funzioni nutritive e dissolutive-eliminative, più pura è (da inquinamento organico e inorganico)  e leggera (libera da minerali) e meglio è.

L’uomo sano e normale, cioè il vegetariano-fruttariano perfetto, ha un corpo che è una macchina da guerra, un autoblindo batteriologico (a cui non servono vaccinazioni nell’età infantile e non servono profilattici nell’età adulta)

È pacifico che l’acqua batteriologicamente pura è la migliore. Il nostro corpo è tuttavia attrezzato per azzannare e far fuori miliardi di batteri e di virus al secondo che ci entrano da tutte le parti, soprattutto con l’aria che respiriamo.
L’uomo è infatti una perfetta macchina da guerra, un autentico microbo-killer.
Le varie barriere del sistema immunitario sono.

1)  La pelle
2)  Il  sangue, coi globuli bianchi e le cellule allungate che viaggiano in esso (il pus sulle ferite è composto da miliardi di globuli bianchi o cellule morte-morenti nella lotta e di batteri messi fuori combattimento dalle medesime)
3)  La linfa e i suoi linfociti (cellule minuite che viaggiano nella linfa, nel liquido incolore del plasma sanguigno), nonché l’interferone (proteina cellulare)
4)  La febbre, che più alta è -quando serve- e meglio è (Datemi la potenza della febbre e saprò fare mirabilie, diceva il nostro grande Parmenide)
5) Le secrezioni digestive, dotate di poteri antisettici e battericidi (saliva, pepsine, acido cloridrico, bile, succo pancreatico, tripsina, succhi intestinali)

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Più fluido e libero da ostacoli è il sangue e più efficiente è il sistema immunitario.
Dieci righe più importanti e sacre del Padrenostro, dell’Avemaria e degli inchini al grande Maometto e al grande Buddha

Più fluido e pulito è il nostro sangue, più libero da muco causato da cibi acidificanti (carni-latticini), più è libero da radicali-ossidanti (carni-latticini ancora), piu’ è libero dai mortali acidi urici della carne e del caffè, più è libero da eccessi di B12 da carne e di Omega3 da pesce, da colesterolo e da omocisteina (dai soliti inquinamenti derivati dalle continue indiscrezioni nutrizionali a base di assurde proteine animali), più è libero da valanghe microbiche-virologiche (carni-latticini di nuovo) e più efficiente il nostro apparato anti-microbico e anti-virale (quello che fa anche riciclare le nostre cellule morte del metabolismo cellulare, ovvero la massa di detriti cellulari organici o virus autoctoni).
Fin qui niente di strano e perfetta unanimità, almeno lo spero, anche se i carnivori già cominciano a storcere il naso, essendo dei trasgressori impenitenti e quasi inguaribili, ma ricordo loro che la frutta e i vegetali crudi sono liberi da tutte le cose pessime e micidiali appena accennate a proposito delle carni e del resto.

Gli errori più gravi ed eclatanti sui minerali.
L’ignoranza più nera e più diffusa sulla organicazione dei minerali.

I veri problemi e i veri grossi errori si fanno quando si parla dei minerali disciolti nell’acqua sottoforma di sostanze varie, tipo bicarbonati, solfati, silice, sodio, calcio, nitrati, fluorati (ed eventualmente ammoniaca e nitriti che in genere, nelle acque batteriologicamente pure non dovrebbero esserci).
Chiaro che nei sali citati, cioè nei carbonati, nei solfati, nei nitrati e nei fluorati ci stanno pure i minerali di traccia tipo il ferro, il manganese, il rame, dato che è rarissimo trovare minerali puri nelle miniere.
Il ferro, ad esempio, è quasi sempre presente sottoforma di composti e di ossidi, in natura. E, quando viene cotto ad alte temperature nei forni industriali, viene mescolato al carbonio per ottenere acciaio e ad altri minerali ancora per ottenere vari tipi di acciai speciali (al manganese, al tungsteno, al nikel, al cromo).
Bene signori, tagliamo subito la testa al toro (anzi questo non lo faremo mai perchè nessun toro e nessun altro vivente merita questo, ma è solo un modo di dire) e diciamo che tutti i minerali delle acque sono dei minerali inorganici, non organicati e non resi dunque solubili-digeribili da madre natura mediante il processo della fotosintesi clorofilliana, e quindi non assimilabili e catturabili dalle nostre cellule, pertanto estremamente dannosi a lungo andare per l’uomo (difficili da espellere dal sistema, soprattutto se sono andati ad associarsi al colesterolo e all’omocisteina nelle arterie, formando alla fine cementi durissimi che gli addetti alle ricerche negli obitori non riescono a frantumare nemmeno col martello).
Nella nutrizione e nelle bevande ci servono dunque minerali organicati, cioè quelli freschi da frutta e verdura crude, contenenti la unica vera acqua che il nostro organismo brama in continuazione che é quella biologica.

La basilare distinzione tra crudo e cotto. La disorganicazione dei minerali organicati.
Ecco da dove nasce il mio profondo disprezzo per la cultura nutrizionistica mondiale.
Ecco da dove sorge la mia avversione per i cuochi e i presentatori di Gusto, di Uno Mattina e della Prova del Cuoco, nonchè le mie dure polemiche anti-Calabrese e anti-Zaia

Sarà meglio che il lettore attento e intelligente si dimentichi delle autentiche cazzate Ferro-eme, B12, Omega3, proteine nobili e aminoacidi essenziali, e che impari a memoria, e se lo stampi nel cervello ossificato, i termini minerale organicato e minerale disorganicato dalla cottura.
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So di offendere così molta gente che magari mi manderà degli insulti.
Il mio scopo non è offendere, ma colpire le sacche di ignoranza e i concetti sballati che resistono pervicacemente nel comprendonio della gente, anche di quella di alta cultura.
A volte questo è l’unico modo per farvi ragionare. A mali estremi (B12 ecc) estremi rimedi (verità a forza di missile distruttivo contro le cazzate di cui è intrisa la mente condizionata delle genti da Tokyo a San Francisco, da Roma a Pekino). Sarò limitato, ma non trovo termine più adatto di quello.
Perché frutta e verdure crude e non cotte? Perchè quel prezioso fenomeno naturale della organicazione clorofilliana dei minerali, con la cottura fa il percorso inverso. La cottura è in termini tecnici una autentica disorganicazione dei minerali, oltre che una distruzione dei preziosi food-enzyme, delle vitalie, dei biocatalizzatori e delle biostimoline della frutta e della verdura crude, tutte microsostanze indispensabili alla digestione e alla assimilazione, nonchè all’eliminazione degli scarti, e quindi alla salute umana con la esse maiuscola.
Ecco da dove nasce il mio profondo disprezzo per la becera FDA americana, il becero nutrizionismo mondiale, i beceri cuochi distruttori di alimenti, i beceri mangiatori di cose cotte e stracotte che hanno tanta intelligenza nel palato e nella gola, e pochissima purtroppo nel cervello e nella propria cultura.
Ecco da dove sorge la mia avversione per i cuochi e i presentatori di Gusto, di Uno Mattina e della Prova del Cuoco, nonché le mie dure polemiche anti-Calabrese e anti-Zaia.

Le peggiori e le migliori acque potabili

Più minerali di questo tipo stanno nell’acqua e peggio è.
L’acqua più minerale del mondo è quella marina, battuta solo dall’acqua iper-salina del Mar Morto, dopodiché, aglòi estremi, si passa alle acque nere, pesanti, asfittiche, velenose ed oleose dei pozzi neri.
L’acqua dei fiumi si chiama dolce, non salata, non mineralizzata, ma anche essa dolce non lo è, essendo dura e semi-salata.
Più cerchiamo l’acqua giusta e più dobbiamo andare in alto.
Le migliori acque sono quelle che sgorgano d’estate ai 5000 dell’Everest. Sulle Alpi ci dobbiamo accontentare di quelle del Monte Bianco o delle altre punte più elevate.
Proprio perché contengono meno minerali. Man mano che l’acqua di sorgente scende a contatto con le rocce e le terre, si carica di pessimi inutilizzabili minerali.
Meglio ancora dell’acqua dell’Everest è quella piovana, incluso neve e grandine, contenuta nelle nuvole.
La differenza di potenziale elettrico tra la terra positiva e le nuvole negative provoca le scariche elettriche chiamate fulmini, i quali scatenano un processo di dissoluzione delle nuvole, ovvero di distillazione naturale dell’acqua contenuta in esse.
L’acqua piovana, meglio se filtrata, o meglio ancora se da temporali non iniziali ma successivi e quindi a cielo più terso e precedentemente ripulito dalle prime piogge, è la migliore acqua potabile per l’uomo e gli animali tutti.

Le piante che amano invece tutti i minerali, organici (concime vivo, e inorganici)

Le piante invece amano i minerali inorganici, perchè sono dotate di specifici apparati radicali in grado di assorbirli dal terreno ogniqualvolta il suolo è inzuppato d’acqua piovana o da altre acque di seconda scelta.
Anche le piante preferiscono l’acqua piovana. Provare per credere. Semina il radicchio in due appezzamenti attigui e innaffia il primo con acqua di rubinetto e l’altro con acqua piovana e vedrai che quest’ultimo sarà ricoperto di foglioline verdi in notevole anticipo sull’altro.
Questo non a caso. L’acqua piovana è carica di preziosa forza elettromagnetica.
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L’acqua piovana poi, essendo distillata, ha più forza solvente e sminuzza velocemente i sali duri del terreno, facilitando il lavoro di assorbimento delle microradichette dei semi in crescita.

Le scelte pratiche di ogni giorno. Quali acque preferire.

Cosa preferire dunque, l’acqua di fonte, quella di rubinetto o quella in bottiglia?
Abbiamo già intuito come l’acqua migliore sia quella più pura e leggera, e come l’acqua perfetta sia quella distillata naturalmente. E che, dopo la pioggia e la neve, le sorgenti migliori siano quelle più alte.
L’acqua distillata industrialmente o con processi di osmosi è la seconda in fatto di perfezione, con l’accortezza di ionizzarla un po’ come fanno gli yogin indiani con tutte le acque, versandole più volte da un bicchiere all’altro per vivacizzarle magneticamente.
Questo stratagemma è importante però per tutte le acque e tutti i liquidi in bottiglia.
Da scartare assolutamente tutte le acque gassate (come del resto tutte le bevande fermentate, incluso vini e birre che sono già vietati per il loro alcol epato-distruttore) per la loro componente carbonico-velenosa e per le bollicine che danneggiano il nostro organismo, anche se qualcuno ama rutti e ventosità interna.
Tra le varie acque in bottiglia scegliere, come già detto, quelle più pure e leggere secondo la provenienza e i dati in etichetta.
Le acque da rubinetto variano enormemente da città a città, da paese a paese, da acquedotto ad acquedotto.
Più un acquedotto è in alto e più leggera e priva di minerali-negativi è quell’acqua, a patto che dei disgraziati enti comunali non le aggiungano cloro o fluoro, con la folle scusa di renderla batteriologicamente protetta. L’avvelenamento delle acque potabili da acquedotto è una delle tante assurdità umane. In passato, quando non si conosceva nemmeno la cruciale differenza tra minerali organici e inorganici, c’erano degli stati americani che arricchivano l’acqua del popolo col fluoro, nel tentativo di far migliorare la dentatura.
alla popolazione, e di far vendere minerale ai produttori di fluoro collusi con qualche assessore.
Roba da manicomio criminale. Gli stessi medici hanno predicato per anni l’utilità di bere acque ferruginose per combattere l’anemia e la ferro-carenza, o le acque solforose, per motivi similari.
Cose da Tapiro d’Oro e da campionato dell’ignoranza.

E soprattutto quanta acqua bere

Abbiamo parlato già a lungo dell’acqua, e ancora parleremo, perchè l’argomento è complesso e lo richiede.
Eppure ci stiamo perdendo in banalità. Parlare dell’acqua è un po’ come parlare del ferro. Siamo circondati di acqua e di ferro in modo incredibile, dentro e fuori del nostro corpo. Eppure andiamo a cercarli ansiosamente, timorosi di disidratazioni e di anemie.
Dirò qualcosa di apparentemente scandalizzante, e farò arrossire o impallidire una vasta schiera di medici e nutrizionisti impreparati o male impostati.
Dirò che l’essere umano, per paradossale che sia questa affermazione, non è un bevitore di acqua.
Il mio amico Graziano di Vicenza, noto e simpatico bevitore internazionale di Prosecco e di ogni buon vino della Terra, mi ringraziò e simulò una genuflessione di fronte a me quando gli offersi una piccola lezione igienistica sugli enzimi.
Gli dissi infatti che il buon vino non pastorizzato è molto migliore dell’acqua, in quanto contiene enzimi viventi che aiutano il metabolismo, ed è normalmente privo di inquinanti essendo il suo liquido-base formato da acqua biologica e distillata naturalmente.
Lui si è preso questa affermazione per oro colato e se l’è portata a casa, tralasciando però la mia parte restante dove aggiungevo che è l’alcol a rendere sostanza anti-uomo e liquido imbevibile il vino di tutti i tipi.
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E così il buon Graziano ha continuato purtroppo a rovinarsi e a sbucherellare il fegato, il quale non è un pezzo di carne viola qualsiasi, ma piuttosto la centrale biochimica più nobile dell’intero organismo.
Lo sapeva pure il grande Fred Buscaglione, quando faceva divertire il mondo intero con  Se c’è qualcosa che mi fa tanto male è l’acqua minerale, miracolosa sarà ma, per piacere, io non la posso bere.
Il problema, anche per lui, era piuttosto quello del whisky facile, come era appunto il titolo di quella canzone.
L’unico buon vino e buon spirito, quello sì decisamente migliore dell’acqua, è il succo d’uva appena spremuto, favoloso come sapore e panacea nutriente e purificatrice per tutti.

Ma i medici, sono tutti degli stronzi? Non è detto. Però è sicuro che hanno torto marcio.
Chi mangia male deve anche bere male e bere tanto, avendo le valvole surriscaldate.
Se uno vive di  animale e di cotto, di sintetico e concentrato, di sale e zucchero, di alcol e caffè, deve per forza correre ai ripari.

Ma i medici, sono tutti degli stronzi? La domanda viene automatica a questo punto.
Continuano a bombardare il mondo con la raccomandazione di bere acque a bottiglie e a catini, a bicchieri e a litri.
Non è detto che siano degli stronzi.
È sicuro però che abbiano torto marcio, dal primo all’ultimo.
Tutta questa cagnara sull’acqua è comunque ingiustificata.
L’acqua è un integratore idrico più che un cibo. Un solvente ed un eliminatore più che un cibo.
Serve nelle emergenze. Quando uno si è disidratato nello sport o nel lavoro, quando sta attraversando il deserto. Il cammello ne sa qualcosa e fa bene a riempirsi di acqua prima di partire.
L’acqua si comporta da cibo solo quando manca l’acqua vera della frutta succosa.
Perchè allora questo errore grave e macroscopico della medicina?
E’ presto spiegato.
Chi mangia male deve anche bere male e bere tanto. Tutto sta nei cibi.
Se uno mangia proteine animali, cibi cotti, cibi concentrati, cibi devitalizzati, cibi salati, cibi zuccherati, bevande alcoliche, caffè e the, deve per forza correre ai ripari.
Un uomo perfetto, che si nutre dei suoi cibi ideali e perfetti, che sono i cibi naturali e carichi dell’acqua distillata naturalmente e integrata naturalmente della gamma completa dei micronutrienti vitaminico-enzimatico-minerali, un uomo fruttariano che mette il suo giusto carburante nel suo motore, non subisce surriscaldamento valvole e pistoni, umori e candele.
Non ha bisogno di acqua durante i pasti (quella fa male a tutti perchè diluisce pure i succhi gastrici) e nemmeno tra un pasto e l’altro (quando sarebbe comunque corretto bere, se davvero necessario).
Ancor meno ha bisogno di vino, di birra e di caffè, del fumo e di tutto il resto.
Il mondo è stato trasformato in un gigantesco bordello nutritivo.

La trasformazione da motore Ferrari in motoraccio taroccato che sputacchia e tossisce.

Trasformare un essere crudista-vegetariano-fruttariano in modo inopinato e perverso in essere cottista-lattecarnivoro-alcolcaffeivoro-salezucchivoro-drogasigarettivoro non è affatto una operazione semplice e priva di insidie.
Chiedi tu a un qualsiasi meccanico di trasformare il motore a scoppio della tua Ferrari in un motore Diesel.
Quello  ha due sole opzioni, correre in bagno e scoppiare dal ridere per la scemenza, oppure darti un gran calcio nel sedere.
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E’ evidente che l’aborto di uomo che è l’uomo contemporaneo, non ha più un motore Ferrari, ma un motoraccio distorto e tarocco che fa le bizze, ma continua in qualche modo e per qualche tempo a funzionare sputacchiando, tossendo e fumando, solo grazie a quel sistema immunitario che il creatore gli ha installato per le emergenze, e che viene invece da lui usato follemente come pratica quotidiana.

Le cucine trasformate in cessi. Il mondo trasformato in cesso. Tutti felici nel cesso.
Presidenti, cardinali, ministri, sindacalisti e spazzini coinvolti nell’orgia gastronomica planetaria.

Le cucine, grazie agli chef internazionali e ai cuochi rozzi di paese, grazie alle industrie ciniche e venali, grazie ai ghiottoni e agli sporcaccioni della tavola, sono diventati dei cessi e delle succursali del macello.
Chiaro che le porcherie devono poi essere nascoste, dissolte, mandate giù (non digerite e assimilate, nota bene, ma mandate velocemente ai servizi igienici). Per forza poi che serve l’aperitivo, il vino, la birra, la Coca-Cola, il caffè, il digestivo, la pasticca anti-acida, il confetto Falqui e la magnesia San Pellegrino.
Per ognuno di questi prodotti carnei e caseari, e per ognuna di queste bevande micidiali associate ai medesimi, ci sono fiori di industrie in concorrenza tra loro a chi ne fa di più e chi ne vende di più.
Fior di cardinali, presidenti, ministri, sindacalisti, sottosegretari, portaborse, bidelli e spazzini, tutti a difendere i produttori e i consumatori di quanto sopra, tutti a protezione dell’orgia gastronomica planetaria.
Gli stati, i papi, i presidenti, i capi, i padroni a difesa del cesso, il popolo bue, pure lui, a difesa del cesso.
E tutti felici e contenti nel cesso.
Non potremo mica rivolgerci al macellaio e chiedergli di non ammazzare porcellini e vitellini, quando c’è una congiura totale di tutti noi contro questi poveri innocenti, malcapitati e caduti nella trappola di un pianeta infernale costellato di uomini assassini e di agghiaccianti luoghi di sterminio chiamati mattatoi
Non potremo mica andare dai ristoratori e chiedergli di non portare bottiglie di acqua e di vino ai tavoli perché distruggono la digestione dei loro clienti, quando è soprattutto con le bottiglie che essi guadagnano la giornata per tirare a campare.
Non potremo mica andare dai medici o dai farmacisti a chiedere una dichiarazione contro i farmaci, le vitamine sintetiche e gli integratori salini, o magari un elogio alla ciliegia e all’arancia, quando è  proprio con le cose prescrivibili e confezionate che essi sopravvivono.

Gli scambi rivitalizzanti di umori entusiastici e di energia positiva.
L’attrazione, l’interesse, il bacio, l’amore psico-bio-chimico e la stretta di mano condivisi.
La mano smorta e i baci stanchi, depressi ed avvelenanti.

Torniamo alla necessità di stemperare e rivitalizzare ogni liquido imbottigliato da un bicchiere all’altro almeno due o tre volte prima di berlo.
Oppure di utilizzare una strettoia stile imbuto, al fine di provocare una vorticizzazione e un mulinello che renda l’acqua più elettrizzata e ravvivata nel suo liquido puro (se è ottima e distillata) e nei suoi cristalli minerali inorganici interni (se è dura, e comunque meno ideale della precedente). La peggiore cosa che uno può fare è proprio quella di bere un liquido qualsiasi direttamente, dalle labbra alla bottiglia.
Non certo per motivi igienici, visto che abbiamo in bocca un formidabile apparato accoppa-germi.
Bere in comune, mescolare le proprie essenze, stare attaccati e uniti senza barriere plastificate, e anche baciarsi a lungo fa benissimo a tutti, a patto che ci sia condivisione e accettazione, e non forzature, costrizioni o motivi legali e di stupida routine ed ipocrisia, come succede tra due che si odiano o si sopportano, dove un eventuale bacio diverrebbe uno scambio di umori stanchi ed avvelenanti e non eccitanti ed entusiastici come deve invece sempre essere. E’ la stessa cosa che avviene con la stretta di mano.

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Stringere la mano a una persona, con forza e convinzione, implica un forte scambio di energia positiva. Dare una mano morta e abbandonata, non solo causa cattiva impressione all’altro, ma fa addirittura male, in quanto chi stringe perde energia radiante senza ricevere nulla in cambio.
L’uomo continua a nutrire concezioni fisico-chimiche, materialistiche e smorte di se stesso, senza rendersi conto di essere un materiale vivo e incandescente, un centro magnetico e radiobiologico, circondato e intriso di aura e anima, che emette e riceve stimoli-fotoni-neutroni-valori-sensazioni-onde-umori in continuazione.

Il ruolo divino del Regno Vegetale, come tramite tra Mondo Minerale e Mondo Animale.
Il punto cruciale di discriminazione tra scienza e ciarlataneria.
Il nodo in cui si gioca il presente e il futuro della umanità intera.

Il regno vegetale è stato disegnato da Dio come tramite tra il Mondo Minerale e il Mondo Animale.
Questa è religione vera, scientifica, verificabile. Questa non è filosofia e immaginazione.
Chi non comprende questa verità non capisce nulla di tutto il resto, e si mette in un vicolo cieco, in un filone culturale di ignoranza e di empiezza.
Qui sta il più importante punto di discriminazione tra scienza e ciarlataneria, tra intelligenza e scempiaggine, tra bontà e cattiveria, tra vegetarianismo naturale e carnivorismo innaturale-ingiusto-ammalante.
Qui, in questo piccolo ma decisivo nodo, si gioca incredibilmente il domani dell’umanità intera.
Questo è il segreto più semplice, ovvio, verificabile, che sta alla base di tutto.
Gli esseri a sangue caldo, a sangue rosso eme, pigmentato dalla emoglobina Hb, dipendono totalmente al 100 percento dagli esseri a sangue verde, pigmentato dalla clorofilla, la quale è paragonabile in tutto e per tutto alla emoglobina con la sola differenza che l’atomo di ferro della emoglobina è sostituito dall’atomo di magnesio della clorofilla stessa.

La follia degli integratori minerali e dell’arricchimento cibi e bevande con minerali inorganici.
La micidiale confusione tra drogatura stimolante e reintegrazione (che è impossibile con materiale inorganico)

Ovvio che chi ha bisogno di più minerali deve andare a cercarseli sempre e solo nella dieta naturale crudista.
Pacifico che tutte le bevande cosiddette energetiche e sportive sono una manna per chi le produce e un disastro per gli autolesionisti che le consumano. Basta andare in qualsiasi tennis club del mondo e guardare nel cestino rifiuti. Decine e decine di confezioni vuote di veleno.
Gente che spende soldi e tempo per mantenersi in forma e che in concreto si demolisce il fisico mediante bevande stimolanti che dovrebbero in teoria ripristinare i sali perduti, ma che invece, nella realtà, moltiplicano il consumo dei medesimi e creano ulteriore carenza.
Mettere nell’organismo un sale inorganico (non organicato dalla natura con sintesi clorofilliana) significa necessità di buon minerale organico aggiuntivo (frutta-verdura rigorosamente non cotti) per cacciar fuori dal sistema il cattivo minerale inorganico degli integratori (ed anche dei cibi arricchiti da integratori).
Purtroppo, il meccanismo ora descritto, che vale non solo per i minerali ma anche per le vitamine sintetiche, scatta e opera in tempi lunghi, mentre sul momento maschera il suo effetto perverso dando più forza e vitalità di breve periodo, come fanno tutte le droghe stimolanti del mondo.
E così l’atleta si illude di aver riguadagnato i minerali persi sul campo di gioco, confondendo drogatura con reintegrazione.

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La Coca-Cola e lo scandaloso e diseducativo Simposio Filippino sulla Idratazione

Ero in Filippine a metà Dicembre e ho notato sul quotidiano Business Mirror del 20/12 una intera pagina dedicata al  Symposium on Hydration, tenutosi al Marco Polo Hotel di Davao il 28/11/08, con i 6 autorevoli speakers in gran spolvero e col sorriso da 300 candele che caratterizza chi ha ricevuto molti soldi per parlare:
il dr Rodolfo Florentino (scientific advisor of the International Life Science Institute South-East Asia), il dr Mario Capanzana (director of FNRI-DOST), la dr Sanirose Orbeta (vicepresident of The Phils Association for the Study of Overweight and Obesity), il prof Hercules Callanta (dean of the College of Human Kinetics of the University Diliman of the Philippines, la dr Celeste Tanchoco (scientist of FNRI-DOST).
Un simposio inteernazionale in piena regola per spiegare come vivere, come comportarsi, come mangiare e soprattutto come bere in un paese dal clima equatoriale come quello delle Filippine.
In un paese, aggiungo io, che è già colonizzato in modo incredibile dagli USA dalla testa ai piedi e dove 70 milioni di persone, una cui fetta assai rappresentativa, che puoi osservare nei vari ristoranti affollati della capitale, beve immancabilmente due bicchierozzi di Coke ad ogni pasto, con conseguenze che possiamo solo immaghinare per la sua salute.

Cosa è l’idratazione secondo i vassalli della Coca-Cola. Una indegna parata di piazzisti.

La relazione del dr Florentino, dal titolo Myths and Facts about Water and Beverage, dice che  L’idratazione è il bilancio dell’acqua che escretiamo con l’urina e il sudore, e quella che beviamo attraverso i vari liquidi e l’acqua, e che, contrariamente a quanto la gente pensa, le bevande caffeinate come quelle gassate e il caffé, non sono affatto causa di disidratazione, e semmai danno un buon contributo al fabbisogno giornaliero acqueo (e con questo l’oratore si è già assicurato un viaggio gratis ad Atlanta, famiglia inclusa).
La dr Tanchoco, aggiunge correttamente che  Non c’è vita senza acqua, e che l’acqua è il solvente della vita in quanto aiuta a demolire i cibi, a espellere le scorie e a lubrificare propriamente le nostre giunture, e che l’acqua è anche un regolatore termico, in quanto rimuove l’eccesso di calore nel nostro organismo.
La dr Orbeta, con la sua tesi  Fluid Needs Throughout the Lyfe Cycle, ha spiegato che  L’idratazione negli adulti è legata all’età, al livello di attività e all’ambiente e che, quando la gente mangia, pensa più al cibo solido dimenticandosi di bere, mentre è importante che ad ogni pasto, ad ogni spuntino, ed anche prima di andare a letto, si beva abbondantemente, in ottemperanza alle raccomandazioni americane BIHW (Beverage Institute for Health and Wellness) di assumere dagli 11 ai 17 bicchieri di fluidi al giorno.
Il dr Mario Capanzana ha risposto alla domanda  All beverage can hydrate? (Tutte le bevande idratano?) enumerando diversi tipi di bevande ottime per l’idratazione: latte, succo, caffè, the, bevande gassate, bevande sportive (Gatorade) e bevande energetiche.
Ha aggiunto -bontà sua- che diversi frutti e verdure ad alto contenuto di acqua, come kamias, melone, anguria, ed altri, sono pure validi. Per fortuna che non ha ribadito la bufala atroce fatta circolare dalla accoppiata Coca-Pepsi negli anni scorsi, secondo cui l’acqua del cocco, saggiamente bevuta dalle popolazioni locali, fa male alle giunture (alle giunture del portafogli dei managers di Atlanta, questo sì).
E’ sempre una questione di marketing. Se la gente è intelligente, beve cocco e non Coke.
Istupidire i popoli è dunque assoluta priorità dei fabbricanti di bevande commerciali. Coca-Cola in testa.
Il prof Hercules Callante ha sottolineato che nell’attività sportiva occorre bere prima della gara, onde evitare di non partire già in stato di de-idratazione, e che durante la gara occorre poi rimpiazzare man mano i liquidi che si perdono.

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Alla fine di questa indegna parata, la signora Maybelline, una donna d’affari di Davao, ha commentato il meeting come segue:  E’ stato un simposio molto interessante e formativo, dove si sono smontati diversi falsi miti sulla idratazione, e si sono date risposte valide a tutte le più comuni domande sulla sete.
Le informazioni distribuite dalla Coca-Cola sono semplicemente grandi. Non occorre essere medici per sapere quale è un corretto e salubre sistema di vita attiva, e per sapere che non è necessariamente la sola acqua in grado di idratare il nostro organismo, e che dobbiamo idratarci ancora prima di sentire gli stimoli della sete.

Gli ipocriti consigli salutistici Coca-Cola per le festività natalizie

Il Natale è alle porte. E’ possibile stare sani e attivi mentre ci si diverte e si indulge coi cibi che piacciono di più? Sicuro, a patto di rispettare 3 valori chiave, quali una dieta bilanciata, regolare attività fisica e appropriata idratazione.
Dieta bilanciata significa mangiare di tutto, con moderazione. Troppo o troppo poco di ogni cosa non ti fa bene. La varietà dei cibi permette al corpo di ottenere tutto quello che serve per una vita attiva.
La quantità sufficiente permette di consumare le cose che piacciono senza sentirsi depressi, derubati e scontenti.
Non occorre andare in palestra. Basta muoversi, fare shopping, sudare un’ora o un’ora e mezza al giorno.
Secondo l’autorevole BIHW americano, servono una ventina di bicchieri di fluido al giorno. L’acqua non è la sola sorgente di idratazione.
Le nostre bevande favorite, come le bevande gassate, i the, i succhi di frutta, possono benissimo idratare al meglio, come del resto anche frutta, verdura, minestre, in linea con quanto confermato da Nadine Tengco, fitness consultant and weight-management specialist, certified at the National Exercise and Sport Trainer Association, Orange County, California.

La dieta salubre in 5 punti secondo la Coca Cola: Alla Università degli Orrori e della Diseducazione.

Punto 1)  Mangiare regolarmente ogni 3 o 4 ore, fame o non fame
               Il segreto del successo nella dieta sta nel controllo del glucosio del sangue durante l’intera
               giornata, onde mantenere un alto metabolismo che minimizzi l’accumulo del grasso.
               La tua dieta deve riflettere le tue preferenze cibarie, altrimenti non è sostenibile, in quanto non ti
               soddisfa.

Punto 2)  Mangiare sempre una bella colazione
                Questo bell’inizio della giornata, con una sostanziosa mangiata e bevuta, avvia al meglio il
                metabolismo e ti mantiene un alto livello energetico per tutta la giornata.

Punto 3)  Leggi le etichette
               Ogni volta che compri un determinato cibo, leggi le etichette e individua gli ingredienti.
               Ciò è doveroso, specialmente quando i prodotti promettono benefici per la salute e il peso.

Punto 4)  Mangia a sufficienza
                Mangiare meno di quanto serve al tuo organismo non solo riduce il tuo metabolismo, ma provoca
                Una autocannibalizzazione del tuo stesso corpo, poichè il corpo va a trasformare energia
                prendendola dai propri muscoli e distruggendoli.
                Questo è il motivo per cui la gente a dieta rimane grassa e flaccida.

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Punto 5)  Idrata te stesso
                Una appropriata idratazione è essenziale per la digestione e per la produzione di energia.
                Una buona idratazione fa meraviglie per il tuo giro-vita.
                Non seguire consigli dietologici generalizzati tipo mangia questo e non quello.
                Ogni persona reagisce in modi diversi al cibo.
                Una dieta che funziona bene per una persona, non è detto che vada altrettanto bene per un’altra.

Auguri di salute e di energia. Coca-Cola Co Incorporation

Filippine feudo preferenziale della Coca-Cola, col consumo pro-capite più alto al mondo dopo gli USA

Non a caso le Filippine come paese, è oggi una nazione di carnivori e cocacolizzati.
Non a caso, in ogni tavolo di ristorante trionfa e abbonda la bevanda di Atlanta.
Nei tempi andati i filippini mangiavano cocco, mango e papaia, meloni e angurie.
Ma gli scagnozzi della Coca-Cola gli hanno insegnato che il cocco fa male alle giunture, che il mango irrita la gola, che il succo crudo di canna e tutti i succhi freschi vanno bene ma hanno troppo zucchero (e ora la Coke è senza zucchero, ma contiene aspartame, che è molto peggio).
Ecco allora che la gente di tutte le età in questo paese, mangia carni cotte di tutti i tipi, e beve Diet Coke a gogò, da mattina a sera, mentre la frutta e la verdura fanno da semplice contorno e da compresenza molto secondaria, poco importa se questo paese vanta la flora più ricca e diversificata del pianeta Terra.
L’intera nazione ha abboccato alla trappola americana.
E, se qualcuno non beve Coke, non è certo per scelta alternativa igienistica, ma perché beve Pepsi o Seven-Up oppure birra San Miguel.
Siamo di fronte alla corruzione totale nel campo della cultura, della nutrizione, dell’etica e dell’estetica.
Dovremmo poter vivere in modo razionale, sano, gentile, ed anche economico (permettendo il pieno impiego), mentre invece siamo un paese pieno di guai fisici, sottosviluppato, coi padri e le madri che lavorano all’estero e tornano dai figli una volta all’anno. Figli irriconoscibili, cresciuti nel frattempo ad hamburger e Coke. Quanto all’educazione alimentare poi non ne parliamo. Tutto in mano alla Coca-Cola, alla McDonald’s, alla Burger King, alla KFC, alle macellerie e alla San Miguel. Robe da mettersi le mani nei capelli. Questa è la confessione di un igienista filippino, di fronte al disastro del suo popolo.

Incontro con Romeo Sy, un amico filippino. La frutta è solo acqua.

Romeo Sy è un collaboratore che conosco da vent’anni.
L’ho trovato ultimamente molto dimagrito, con sul viso i segni di qualche terapia invasiva.
Ho i trigliceridi incredibilmente alti, oltre il livello 1000, cioè dieci volte al di là dei limiti accettabili.
È un discorso che riguarda tutta la mia cerchia familiare.
Non è una questione ereditaria e genetica, caro Romeo, gli ho detto.
Sono le tue e le vostre abitudini alimentari sballate.
Cosa? Tu mangi solo frutta? Ma come fai? La frutta è solo acqua.
Mangi dieci manghi al giorno? Ma sei pazzo da legare? Vuoi mica morire? E quando li mangi?
A colazione quattro manghi, due prima di pranzo (li porto al ristorante Greenwich, in attesa che mi servano la quotidiana pizza vegetariana all’ananas, funghi, olive e peperoni, a cui aggiungo tre pomodori freschi presi al supermercato), altri due manghi più del jack-fruit a merenda e altri due prima della pizzetta serale. Questa è la mia dieta filippina, gli ho detto.
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Mi guardava stralunato e incredulo.
E la carne? E il pesce? E il pollo? E le bevande gassate?
Niente caro Romeo. Zero assoluto. Mai mangiato e bevuto tali porcherie.
Ma allora tu sei come i monaci buddisti.
No, io se permetti sono molto meglio di loro, in fatto di alimentazione intendo.
Quelli, come sai, non mangiano carne, ma consumano da mattina a sera cibi  alla soia che sembrano nel sapore e nella forma pollo e bistecca, e che sono comunque cotti e fritti con olio scadente, per cui alla fine hanno alti livelli di colesterolo e si ammalano quasi come il resto della popolazione.
Semmai, ho aggiunto, puoi paragonare la mia dieta ai monaci italiani dell’Umbria, che consumano frutta, verdura e noci di tutti i tipi, oppure ai monaci Zen coreani, i quali hanno un livello Ldl di 80 mg/dl (mentre nel mio caso sto ancora più in basso a 50-70).

Contatto con la Rochelle della PETA

La PETA americana (People for Ethical Treatment of Animals) è presente dovunque nel mondo ed è particolarmente forte in Asia, specie a Hong Konk e qui a Manila.
Fa azione clamorose sullo stile dei gruppi italiani  Centopercentoanimalisti, dove però al posto della contestazione specifica contro qualcosa o qualcuno (circhi, sfilate di pellicce, e simili) si preferisce l’azione spettacolare e lo scoop, con attrici più o meno famose che percorrono ad esempio nude le vie del centro cittadino, seguite da fotografi e cineoperatori che le riprendono.
Una specie di terapia d’urto, di cura scioccante e scandalosa, per attirare l’attenzione e risvegliare la coscienza assopita della gente sulla necessità di evitare la carne.
E’ un po’ il simbolo dell’America buona che reagisce ai mali creati dall’America cattiva.
Come dico spesso, il paese più corruttore e inquinatore del mondo è l’America, con i più grossi macelli, le più grosse fabbriche di cibi e bevande perverse (Kraft, Coca-cola, Pepsi), con le più famose catene del
fast-food, con le più grosse fabbriche di sigarette (Marlboro, Winston, Camel), le più grosse fabbriche farmaceutiche (Pfizer, Roche), e con gli enti di supporto (CDC, inventore dell’Aids, Ndc gigante del latte, Who e Fda dispensatori di tabelle minime sballate).
Ma l’America è anche la terra dell’ANHS, di Tilden e Shelton, di Peter Duesberg, di Kilmer McCully (quello della omocisteina), della PETA.
La domanda drammatica che da porsi è la seguente: quanto vale e quanto serve l’America buona in questo frangente?
Non è che sia solo uno zuccherino, una presenza proforma per tacitare la coscienza degli americani e dei popoli che credono ancora nell’America?
Un po’ come succede nella nostra Italia, dove ci sono i casari e i macellai, ed anche i prosciuttifici più attivi del mondo, ma dove esiste nel contempo l’ENPA, che è un ente nazionale per la protezione degli animali, ma che alla fine discrimina e difende cani, gatti e canarini, mentre lascia a tutti gli altri lo status di carne da doppietta o di carne da macello?
Alla fine, la prevalenza dell’America fetente e farabutta è schiacciante, soverchiante.
Essa strabocca e stradomina, ha una esclusiva totale sul mercato mondiale.
Non lascia nemmeno le briciole all’America virtuosa e all’America etica che pure esiste.
Non è che tutti i soldi spesi dalla PETA sono alla fine buttati un po’ al vento, nel senso che la gente guarda le attricette nude, ride e si diverte, e poi va al primo MacDonald a mangiarsi il solito BicMac?

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Colloquio con la Lory, mamma di 4 ragazzi e impiegata presso l’Ufficio Postale del Robinson Center.
Un paese potenzialmente ricco, rovinato dall’America e dalla corruzione.
Sappiamo tutti che la Cocke fa male e che non bisogna bere nemmeno un bicchiere d’acqua.
Ma io ho grosse difficoltà a controllare i miei ragazzi.

La Lory è una giovane filippina, che porta con sé uno dei suoi 4 figli, Johnny di 10 anni, ad aiutarla nel suo ufficio postale al Robinson Center in zona Mabini a Manila. Suo marito, tecnico navale, lavora in Saudi Arabia.
Tra una cartolina e l’altra che sto spedendo, ci parliamo della situazione generale e le faccio una domanda.
Questo è un paese di 7000 e oltre isole tropicali e di 70 milioni di abitanti, dotato di 500 anni di storia e di gente capace ed operosa, che parla e scrive in inglese meglio degli americani, ricco di risorse naturali (c’è in Filippine il maggior patrimonio mondiale di specie animali e vegetali), ricco di valuta (coi suoi 8 milioni di emigranti obbligati per legge a rispedire a casa il 70 percento degli introiti guadagnati all’estero), baciato pure dalla fortuna (giacimenti d’oro appena scoperti a Mindanao, più grossi ancora di quelli del SudAfrica).
Con queste premesse, con tutto questo ben di Dio, come mai c’è tanta povertà in ogni angolo delle strade? Come mai c’è dovunque gente che fa la questua o che dorme la notte lungo i marciapiedi?
La risposta è molto semplice, dice la donna, ed è una parola sola: Corruzione.
Sono d’accordo, ho replicato, ma la peggiore corruzione che affligge questo paese non è quella del potere in sé. Era corrotto Marcos, ma era un ottimo presidente. Era corrotto Ramos, era corrotta la Aquino, era corrotto Estrada, e oggi è corrotta la Gloria Arroyo.
Ma questa corruzione  nelle alte sfere esiste un po’ dovunque al mondo, ribadisco, senza che però ci sia necessariamente la povertà incredibile e incomprensibile delle Filippine.
Qui da noi, riprende la Lory, la corruzione è enorme. Riguarda tutto e tutti. In questo paese i principi vengono ribaltati.
Le ho parlato del simposio sull’acqua a Davao.
Ecco, ha ripreso lei, quella è esattamente la corruzione che ci rode e ci rovina.
Sappiamo tutti in questo paese che la Coca-Cola fa male e fa anzi malissimo. Tuttavia il martellamento continua, ed io ho difficoltà notevoli a controllare i miei ragazzi.
Ogni festa, ogni gara sportiva, ogni scuola e ogni università, sono comandate a bacchetta e finanziate pure dalla Coca-Cola e dai fast-food.
Sappiamo non solo che non bisogna affatto bere 17 bicchieri di acqua al giorno, ma che non bisogna berne nemmeno uno, a patto di saper mangiare come Dio comanda.
Ma ormai qui li conti sulle dita i mangiatori virtuosi. Siamo un popolo in rovina.

Valdo Vaccaro –  Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
                         –  Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)