I vampiri della RAI e le castagne alla pancetta

 {jcomments on}14 Novembre 2008

La massima università italiana di vampirismo è la RAI

Che la RAI fosse un ente pubblico zoppo e corrotto, colonizzato e addomesticato, sguaiato e stomachevole, rozzo e diseducativo, legato a doppia e tripla mandata col bieco ministero delle politiche agricole, con le fabbriche di doppiette e di cartucce, con gli enti di protezione cacciatori, con gli enti di allestimento e promozione cuochi satanici ed obitoriali presi in prestito dai gironi infernali di Dante,
era cosa nota da tempo.

Siccome al Ministero dei Beni Culturali non hanno soldi o voglia per pagare uno studio legale efficace per denunciare la RAI di stupro culturale aggravato e continuato, siccome nessuno è in grado di rimuovere il direttore generale della Rai, tutti i sotto-dirigenti e i manovali aggiunti, tutte le presentatrici-marionetta corresponsabili e coinvolte in questo scempio morale, etico e culturale, le malefatte continuano sistematicamente giorno dopo giorno.

Dalla televisione amica degli animali, di Angelo Lombardi, alla televisione odierna impregnata di sangue dalla testa ai piedi

Pare anzi che le dimostrazioni di Roma dei giorni scorsi, di fronte alla sede della televisione di stato,
con animalisti e vegetariani convenuti da diverse regioni italiane, abbiano ringalluzzito ulteriormente le velleità macellatorie ed accoppatorie dei vampiri del video, sortendo l’effetto opposto.
Mai nella storia della televisione italiana si era arrivati ai livelli di inciviltà e di schifo del tempo presente. Mai la televisione italiana aveva osato tanto.
Pare siano passati secoli da quando la RAI ospitava gente pulita e onesta, legata magari al partito di potere, ma non debosciata e sporcacciona come quella che ci propina a getto continuo ai giorni nostri.
Erano quelli i tempi di Marco Caco, quando il buon Angelo Lombardi insegnava agli italiani, soprattutto ai bambini  d’Italia, l’amore per le bestiole nella rubrica giornaliera  L’Amico degli Animali.
Ne è passata d’acqua sotto i ponti del Tevere.
Oggi ogni rubrica legata alla alimentazione, potrebbe intitolarsi tranquillamente Il Nemico degli Animali e Il Nemico della Salute.
Il colmo è che questi Mangia-Pane-A-Tradimento, dotati di lauti stipendi e tredicesime e pensioni, sono pagati non coi soldi dei macellai e con quelli del ministro delle politiche agricole, ma col canone di tutti gli italiani, carnivori e non-carnivori.
E non si faccia un discorso pecoraio di numeri.

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Se i vegetariani e gli animalisti attivi sono una minoranza, esiste una massa consistente della popolazione italiana la quale, pur consumando tuttora delle proteine animali, rimane gentile e sensibile nel proprio animo, e non è disposta ad essere aggredita in continuazione da questa strisciante, incalzante e sinistra propensione ad uccidere, ad insanguinare pentole e padelle, a fare mostra sul video di tutto questo, a normalizzare e legalizzare la violenza e il crimine anti-animalista.

Un arrembaggio piratesco di gente priva di attributi e di cultura.
Ma cos’è la destra, cosa è la sinistra?

Questo non è un semplice attacco all’etica e all’estetica, alla salute dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda, questo è una aggressione, un arrembaggio piratesco di gente priva di ogni attributo mentale e culturale.
Saremo costretti a fare una petizione popolare affinché la sede romana della Rai venga immediatamente dipinta di rosso, usando come vernice alcuni ettolitri di sangue.
Dove sta poi il senso di responsabilità e la coesione governativa, l’armonizzazione logica tra i vari ministeri, la coerenza del Ministero della Salute che a parole è preoccupato per l’escalation di cancro ed infarto, accompagnata dalla obesità giovanile ormai a livelli epidemici nel nostro paese, e che nei fatti, non muove un dito per frenare la pazzia sanguinaria e ammalatoria che alberga in certi settori della coalizione governativa.
Prima eravamo governati dalla sinistra di Mortadella Prodi, non è che oggi siamo governati dalla destra di Pancetta Berlusconi e di Bum-Bum Fini?  Persone, nota bene, che politicamente stimo, ma che non possono lavarsi le mani su quanto sta accadendo.
Ma cos’è la destra, cosa è la sinistra?  Cantava il grande Giorgio Gaber, che aveva capito tutto prima e più degli altri italiani.
Diciamoci pure la verità, e cioè che siamo tutti governati dal partito trasversale della bistecca.
Cancelliamo pure il Tricolore, caro presidente Napolitano, e lanciamoci col colore vero di questo paese che presiedi, il quale, da eticamente-esteticamente-artisticamente grande quale era, sta diventando sempre più insulso, becero, maleodorante, intriso di crudeltà, di violenza, di incoscienza.
Non è colpa tua, che sei una persona civile, misurata e ammodo.
Vogliamo la bandiera rossa, l’unica al mondo che lo può ben rappresentare.
Ma non è, per fortuna politica, quella di Lenin e di Mao, e non è nemmeno, purtroppo, quella esaltante del Cavallino Rampante.
E’ invece, per disgrazia morale, quella dei macellai, dei cacciatori e dei vampiri televisivi che li sorreggono a spada tratta, al grido di  Viva la ciccia (morta ammazzata, ben s’intende).

Dal vampirismo di Uno Mattina al voltastomaco della Prova del Cuoco.
Il Pfizer International Award assegnato ai cuochi e ai sommelier di casa nostra.

Come non bastassero gli spropositi giornalieri di Uno Mattina, i cui manager sono da tempo in gara per far diventare tale rubrica palestra mondiale del carnivorismo, è stata creata una nuova rubrica demenziale, ancor più concreta ed efficace, resa ancor più popolare assoldando degli spettatori che si presentano negli studi televisivi alle 11.30 di mattina, non avendo chiaramente nulla di meglio da fare nella vita.
La trasmissione si chiama  La Prova del Cuoco, ed è presentata da una gentile adepta del Movimento Sterminio Animali Innocenti, di nome Antonella Clerici.

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Nella edizione di ieri 13/11, la cuoca di turno, grassa, obesa  e cinica al punto giusto, ha presentato due piatti favolosi, all’insegna del roviniamo, imbrattiamo e insudiciamo  le mele e le castagne.
Il primo piatto a base di spezzatino di cinghiale saltato in padella con delle mele, e il secondo, ancora più delizioso ed intrigante, con delle castagne cotte sulla propria foglia (per dar loro una sembianza di natura silvestre) ed arrotolate nella pancetta di maiale.
La cinepresa ha indugiato e zoomato a lungo sulle viscere cadaverali che la matrona mescolava con orgoglio, per mostrare all’Italia affamata quanto buone e belle ed ecologiche sono le mele intrise di grasso cotto e quanto sono buone ed appetitose le castagne alla pancetta, capaci di mettere in secondo piano persino i marrons glacée.
Già le caldarroste da sole sono buonissime ma richiedono qualche leggero sforzo digestivo.
Già diventano poi un brutto affare se le mangi quando hai nell’intestino residui proteici animali da pasti precedenti, che trasformano i nuovi amidi-zuccheri in arrivo in micidiale materiale putrefacente-fermentante.
Figurarsi poi se vai a mangiare la castagna cotta avvolta in cadavere affettato di maialino, i cui grassi cotti si trasformano in acreoline, ultratossiche per il fegato ed eccezionalmente strumentali per l’obesità, mentre altre sostanze killer ivi contenute, come il bacillus suipestifer, basilare per il cancro allo stomaco, esplicano in altra parte del corpo la loro malefica parte.
Chiaramente, a due passi dalla cuciniera, fa la sua apparizione un sommelier con un bel calice di Sangiovese, che tesse una sperticata lode al vino e ai nobili che lo producono in terra di Toscana.
Con quel vino stai pure certo che ogni porcheria che hai messo in bocca andrà giù, da qualche parte.
Quella sinistra cuoca, come del resto la maggioranza degli attuali chef in circolazione, e degli avvinazzati sommelier che li accompagnano, merita un premio e un riconoscimento ufficiale, denominato Pfizer International Award, per onore al merito della farmacologia mondiale, che ha assoluto bisogno di moltiplicare i malati, cioè i suoi affezionati clienti, in Italia e nel mondo.

Un tocco di cultura e di filosofia non guasta

Ma non è finita. Fin qui abbiamo parlato di tecnica culinaria e di effetti perversi contro la salute umana.
La Prova del Fuoco non si accontenta di questo.
La tecnica e la manualità sono importanti, ma ci vuole anche l’intelletto e la cultura, perdio.
Non siamo forse un paese di filosofi e di pensatori?
Mica possiamo fare la parte dei manovali della cucina. Mica siamo alla sagra del parroco di campagna,  dove la griglia non manca mai e le salsicce di maiale si sprecano? Mica siamo alla sagra delle patate, dove gli gnocchi al sugo di capriolo vanno a ruba?
In quei posti i cuochi sono gente presa dal sottoproletariato, gente priva di cultura.
Qui siamo nella televisione di stato.
Occorre dare di più.
Occorre convincere la gente che quel piatto miserabile non è solo perfetto dal punto di vista culinario, delizioso per il palato curioso di una popolazione stanca delle solite bistecche di manzo, e alla disperata ricerca di qualcosa di più naturale, di più esotico e silvestre, ma è anche un piatto in linea ed in armonia con la natura e con l’Environment.
Ecco allora che viene lanciata la lode all’ammazzamento del cinghiale, pessimo e maleducato animale che scende dall’Appennino e compie immani stragi nei campi e nei territori civili e ordinati della Toscana.
Ecco il lanzichenecco a quattro zampe che attraversa strade e causa incidenti stradali.
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Ecco la belva che spaventa grandi e piccoli e penetra negli orti.
Per fortuna che ci sono i nobili enologi del Sangiovese, tutti dotati di ottime doppiette.
Per fortuna che ci sono i cacciatori, altrimenti saremmo tutti nei guai.
Anche perché queste bestiacce si concedono pure il lusso di volersi bene e di metter su famiglia, di riprodursi facilmente ed in fretta.
Devono aver ragionato allo stesso modo gli aguzzini delle Isole Feroe, che hanno fatto la solita infame mattanza annuale di delfini sulle loro spiagge, e che qualche danese di buon cuore mi ha documentato ieri con ricchezza di  agghiaccianti prove fotografiche.
Anche quei delfini, socievoli e curiosi, desiderosi di qualche rapporto coi bipedi, si erano avvicinati alla riva per un dialogo o per ricevere qualche stuzzichino dall’amico uomo, ricevendo invece per regalo prenatalizio una gragnola di coltellate.
Forse quelle bestiacce, al pari degli incivili cinghiali, creavano qualche impedimento ai barcaioli isolani.
Le Isole Feroe, famose per aver partecipato alle qualificazioni mondiali di calcio, sono terre fredde e sperdute nell’Atlantico, ma appartenenti alla Danimarca, membro della Comunità Europea.
Ci sarà una sola persona onesta, tra i parlamentari europei a Bruxelles, pronta a scrivere una mozione di espulsione della Danimarca dall’Europa per tale odioso crimine che grida vendetta di fronte a tutti gli dei e a tutti i diavoli del mondo?
La RAI, appartiene al Territorio Italiano, al paese di Pitagora, Parmenide, San Francesco, Frate Savonarola, Leonardo, Raffaello, Volta e Marconi.
Ci sarà qualcuno, anche uno solo, tra i parlamentari di Roma che proponga una mozione di dura condanna, un provvedimento di sfratto e di espulsione della RAI da un paese che essa non è degna di rappresentare, o che porti di fronte a un tribunale pubblico i mascalzoni che guidano e frequentano indecorosamente il mezzo televisivo pubblico di questa onorata nazione?

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma  (Associazione Vegetariana Animalista)
                         – Direzione Onoraria ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca per l’Igiene Naturale