Il paradosso del Dottor Strand e l’imperfezione del Dottor Pritkin

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21 Gennaio 2009

 

Un medico niente male, metà maestro e metà impostore 

Il dr Ray Strand non è affatto un incompetente in fatto di salute e di nutrizione.

Tra i vari dietologi americani d’assalto, è certamente il più quadrato.

Quello che molto più degli altri si avvicina alla realtà dei problemi, senza dribblarli e senza fare finta di ignorarli, come fanno i vari Atkins, (gli eredi), D’Adamo, Sears ed Agatson, titolari delle diete più  atroci e, guarda caso, più diffuse nel mondo.

 

I romani dicevano che  Vulgus vult decipi, ovvero che la gente prova un piacere masochistico ed ama essere ingannata e cornificata.

 

 

 

Conferenze in America e in Europa, espansione del business in Asia, la dieta antiossidante di Strand sta prendendo piede.

Vorremmo poterci rallegrare di questo, ma non lo possiamo fare.

Non si tratta di gelosia professionale.

Se uno fa un buon lavoro educativo, è giusto che raccolga consensi e magari anche onori.

Il problema è che Strand risulta alla fine essere metà maestro e metà impostore.

 

Un professionista che va, per certi aspetti, controcorrente 

Gli altri nomi arcinoti sono impostori dalla A alla Z, e viene quasi il voltastomaco solo a citarli o a spiegare le loro assurdità e le loro malefatte,.

Strand no. La sua impostazione è lodevole e seria, supportata da solide basi scientifiche, arricchita da importanti aggiornamenti.

Strand piace anche per il fatto di saper andare controcorrente.

Importantissimo aver incluso nelle sue ricerche l’opera pionieristica e contrastata del dr Kilman S. Mc Cully, scopritore del ruolo micidiale della omocisteina negli infarti e negli ictus, e autore del fondamentale The Homocysteine Revolution (Keats Publishing Inc, 1997).

Alto lato positivo, il suo coraggioso schierarsi contro l’andazzo perverso della terapeutica ufficiale americana, dove ogni medico viene formato e plasmato con in testa il farmaco e solo il farmaco, lasciando totalmente fuori dal suo cervello ogni altro strumento efficace di salute.

La salute latita del tutto infatti nella medicina americana, mentre la malattia è onnipresente, riconosce onestamente Strand.

 

– 2 –

Come mai un autore così esperto, chiaro, competente ed aggiornato non sfonda e non diventa un classico?Quando manca l’ispirazione, entrano nella testa tutti i tarli del mondo. 

Non sempre le buone premesse portano a un buon fine.

Non sempre vale il detto  Chi comincia bene è a metà dell’opera.

Il lavoro di Strand frana miseramente proprio nel momento critico, cioè nel momento propositivo quando, trovati i mali, occorre indicare anche i rimedi.

Siamo di fronte al solito problema .

Quando a un autore manca l’ispirazione e mancano i buoni principi, gli entrano nella testa tutti i tarli possibili.

 

Le palle al piede che impediscono al dr Strand di decollare dalla propria mediocrità 

Nel caso di Strand i tarli sono 3:

 

1)      La voglia urgente di offrire soluzioni rapide, verificabili e concrete

2)      La necessità di prendersi pure delle rivincite economiche e professionali

3)      Il pessimismo verso la mentalità della popolazione, la quale si rifiuta di riconoscere il proprio status naturale di fruttariana e non ama adottare degli stili di vita salutistici

 

Ecco allora la sua decisione, il suo passaggio del Rubicone, la sua trovata terapeutica risolutiva.

Ray adotta la scorciatoia dell’integratore e del supplemento.

 

Un impianto ideologico basato interamente sui radicali liberi 

Ma vediamo l’impianto ideologico, l’eziologia di Strand, sull’insorgere delle malattie.

La sua medicina si chiama, come nel sotto-titolo del suo best-seller, Medicina Nutrizionale contro lo stress ossidativo e contro i radicali liberi.

La riduzione atomico-molecolare, la disgregazione chimica dell’ossigeno all’interno del nostro corpo, porta a intenso stress ossidativo e alla formazione di radicali liberi, e quindi a tutte le peggiori malattie.

E questo il lato oscuro e paradossale dell’ossigeno che, da un lato si comporta da amico insostituibile e, dall’altro, fa il traditore e il Giuda della situazione.

I cibi vegetariani, riconosce Strand, sono il meglio del meglio, ma non bastano a proteggerci.

Del resto, i farmaci prescritti dai medici non funzionano affatto.

Occorre dunque  turbo-caricare il nostro corpo, le nostre cellule, col potere guarente  naturale degli integratori, sia per la guarigione che per la prevenzione.

 

Un piglio da igienista naturale, anche se quella materia gli è decisamente ostica.Il concetto fondamentale di stress ossidativo. 

I medici, continua Strand, sono  disease-orientated (malattia-orientati).

Hanno una attitudine aggressiva verso ogni tipo di malessere, e sono abituati ad attaccare e debellare le malattie con antibiotici e guerre batteriologiche.

Poco o nulla sanno di prevenzione e nutrizione.– 3 – Occorre andare alle cause della malattia, se vogliamo davvero contrapporre delle strategie difensive valide, dice con piglio da igienista-naturale il medico della University-of-Colorado Medical School.La causa principale di tutte le malattie è lo stress ossidativo, l’arrugginimento interno, l’intossicazione da ossigeno.

Questo tipo di stress ossidativo deriva a sua volta da scelte nutrizionali e da stili di vita stressanti.

In pratica, il flusso del sangue e quindi dell’ossigeno da esso trasportato fino dentro ai mitocondri cellulari (alle micro-fornaci cellulari che bruciano ossigeno e producono energia corporale), è un flusso irregolare e a sbalzi, per cui la carburazione a volte è imperfetta e produce scintille e fusilli, con conseguente deterioramento cellulare.

 

La fatale attrazione per le stampelle chimico-farmaceutiche 

I cibi antiossidanti rivestono un ruolo formidabile nella prevenzione e nella lotta al fenomeno ossidativo.

E’ infatti proprio con essi che il flusso sanguigno diventa più veloce, libero, ritmato e puntuale.

Strand non è così imbecille da ignorare i limiti e i danni degli integratori.

Sa pure che chiamarli col nome di sostanze naturali è una grande ipocrisia.

Gli alberi dai quali penzolano non frutti ma pillole e pasticche, sono rari a trovarsi in Italia, ma pensiamo che pure dalle sue parti, in South Dakota, non esistano delle eccezioni al riguardo.

Ciononostante, egli fa un calcolo di opportunità e finisce per considerarli come male minore.

Critica le molte riserve dei suoi colleghi su vitamine sintetiche e sali minerali e parte in quarta.

Tesse una lode sperticata  a ogni tipo di micronutriente in pillole e comincia a prescriverlo non in quantità minime e prudenziali, ma in abbondanza.

Melium abundare quam deficere, tanto più che questi prodotti costano tutto sommato poco.

I risultati che ottiene gli danno pure conforto, almeno nel breve e nel medio termine.

Chi segue le sue teorie si ritrova in condizioni migliorate, per cui comincia a pensare di aver trovato la via giusta.

Peccato però che sia costretto ad accettare l’amara ed inevitabile realtà della dipendenza.

 

Integratori e supplementi costano relativamente poco, ma si comportano come farmaci dopanti 

I prodotti sintetici infatti si comportano ne più ne meno come dei farmaci e delle droghe.

Non hanno intelligenza terapeutica, ma stimolano il sistema alla pari di tutte le sostanze morte e inerti, e quindi, non riconosciute come proprie o come  self dall’organismo.

Alla fine il paziente, malcapitato, si trova bene per un certo periodo di tempo, ma si accorge poi che deve obbligatoriamente continuare ad assumere pillole vita-natural-durante, ed anche in quantità crescenti,  pena il decadimento improvviso del fasullo periodo di grazia, pena il riprendersi tutti i mali che aveva, con l’aggiunta degli interessi negativi.

Del resto il dr Strand è stato chiaro fin dall’inizio su questo particolare.

 

I due maxi-esperimenti di Atlanta-2008: campane che suonano a morto per pseudo-vitamine e pseudo-minerali 

Gli esperimenti di Atlanta-2008 su integratori mineral-vitaminici, hanno decretato la fine di una lunga illusione medica e nutrizionale durata 20 anni.

Hanno infatti dimostrando una volta per sempre il ruolo negativo di queste sostanze sulla salute e la loro incapacità di apportare qualcosa di buono, al di là del loro effetto dopante e stimolante.

– 4 –

 

La posizione di tutti quei dietologi che ricorrono agli integratori come stampelle atte a tenere in piedi  diete sbilenche e insostenibili, è diventato ancor più obsoleta e precaria.

Questo vale chiaramente per D’Adamo, Sears, Agatson e Atkins, in primo luogo, ma anche per Ray Strand, mentre l’unica dieta celebre che può vantarsi di non averne mai fatto uso è quella  quasi-igienistica e quasi-vegetariana del dr Robert Pritikin, figlio del grande Nathan Pritikin, teorico delle diete alto-carboniche di derivazione vegetale.

 

I Pritikin Longevity Centers della Florida e della California.Un successo eccezionale col pubblico americano e con la critica medica. 

Nei Pritikin Longevity Centers di Santa Monica (California) e di Miami (Florida), sono passate 70 mila persone in 25 anni, entrando in condizioni disastrose, arrivando spesso sulla sedie a rotelle, e venendo fuori alleggeriti, sorridenti e ringiovaniti.

Si può fare ancora meglio, e ci sono infatti notevoli margini di miglioramento.

Il sistema pro-carb e antigrasso Pritikin non è infatti un regime totalmente vegetariano, visto che concede qualche spazio marginale e quasi insignificante divagazione sulle proteine animali.

Le cliniche igienistiche di derivazione sheltoniana sono, infatti, ancora più efficaci e registrano successi ancora più clamorosi della scuola Pritikin.

 

Tutto igienismo e zero etica. Tutto salutismo e zero animalismo. 

Il sistema Pritikin lascia fuori del tutto l’etica animalistica, e fa un discorso puramente dietologico e salutistico. Questo è il suo forte, ma anche il suo grosso limite.

I Pritikin, in altre parole, non ci penserebbero due volte a raccomandare carne e proteine animali, se ne vedessero l’utilità.

Alla fine, questo atteggiamento risulta essere interessante, come esempio e come modello di studio, in quanto concentra tutte le attenzioni sulle ricerche antropologiche, sul fattore evolutivo e sul risultato concreto.

In ogni caso, occorre dire che il nome Pritikin va visto come un lato buono dell’America.

Quella famosa e felice America che ogni cittadino responsabile del mondo vorrebbe giustamente preservare e difendere.

 

In eredità  il sistema dietologico più salubre mai inventato dall’uomo 

Eppure anche in questo caso siamo di fronte a un ennesimo paradosso.

Il dr Robert Pritikin ha ereditato una fortuna dal suo genitore, per il quale nutre giustamente una venerazione.

Riconosce infatti che, mentre il padre procedeva dritto per il suo sentiero pulito e illuminato di saggezza, lui era ancora perso nella foresta della perdizione e dei McDonald’s.

Suo padre gli ha insegnato che fin dal Paleolitico gli uomini erano fruttariani, e che consumavano non 5,  come timidamente richiesto oggi dai medici-ricercatori dell’Università inglese di Cambridge, ma ben 12 pasti almeno di frutta al giorno (come del resto confermato dagli studi del dr Boyd Eaton, massima autorità mondiale di dietologia archeologica).

Suo padre gli ha lasciato un regime ed una filosofia basati su diete carboniche e su esercizi, che la scienza americana ha definito, senza esitazione e senza mezze misure, come  Il sistema dietologico più salubre mai creato dall’uomo.

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Lotta al grasso e  difesa dei carboidrati vegetali non lavorati, come concetti base 

Suo padre gli ha trasmesso alcuni concetti corretti e fondamentali di salutismo dietetico, come quello della lotta al grasso e della difesa a oltranza del  buon carboidrato naturale, contro le fesserie e le corruzioni dei carne-lattisti di ogni specie.

Suo padre gli ha offerto su un piatto d’argento la pappa pronta, la verità confezionata.

Lo ha in pratica collocato su posizioni vicinissime alla perfezione ideologica dei Tilden e dei Graham. Bastava un niente per fare un collegamento con l’etica, e riconoscere che, se il corpo umano è stato disegnato fruttariano in ogni suo aspetto, il creatore potrebbe pure non chiamarsi Dio, ma bisogna in ogni caso rispettarlo in modo rigoroso e totale.

 

Dio, visto come un processo evolutivo darwiniano, non cambia i termini del problema 

Se Dio viene da Robert visto come processo evolutivo darwiniano, le cose non cambiano affatto.

Dovremo in quel caso cancellare tutte le nostre fantasiose e precarie memorie storiche, tutti i Paradisi Terrestri, tutti gli Adami ed Eve, tutti i Mosè e i comandamenti, e ricollocare l’avventura umana nei lontani prodromi del Paleolitico.

Ma anche facendo tabula rasa di ogni religione, di ogni chiesa e di ogni moschea, di ogni superstizione e di ogni culto pagano, ci ritroveremmo sempre daccapo, a cercare un creatore dei cieli e delle terre, dei corpi e delle anime che si sono sviluppate nei milioni di anni, scontrandosi e mescolandosi con dinosauri e mammut, per arrivare ai nostri tempi, tra animali liberi e incatenati, vezzeggiati e sgozzati, rispettati e presi a schioppettate.

Ci ritroveremmo sempre di fronte a un Principale, a un Responsabile interplanetario ed interstellare, pronto a chiederci conto di quanto stiamo facendo e di come ci stiamo comportando.

 

Per l’igienista naturale non esiste solo la mela e il radicchio, ma pure l’anima delle cose 

Perché tutti noi, tutti i nostri avi scomparsi, ma anche tutte le creature diverse che ci attorniano, e quelle che sono scomparse in via naturale o in via persecutoria, abbiamo molte più cose che ci accomunano, rispetto agli aspetti esteriori e banali che ci distinguono.

L’aspetto spirituale della nostra vita terrena non può in alcun caso essere schivato.

Al materialismo puro non ci crede nemmeno l’ateo più ateo.

Se la mente umana è pervasa dal concetto della Creazione ci deve pur essere un motivo.

L’Igienismo Naturale non si limita all’aspetto salutistico.

Per l’Igienista Naturale non esiste solo la banana e la mela, il radicchio e l’avena.

 

Occorre andare oltre al carboidrato e alla vitamina, e toccare i tasti del sentimento e dello spirito 

Esiste, ed è altrettanto importante, la bontà e la compassione per chi soffre, la tenerezza e la voglia di accarezzare non solo i nostri figli, ma anche il maialino e il vitellino, e pure il maiale anziano e la mucca stanca.

L’igienista non si limita a conoscere le leggi del carboidrato e delle vitamine, le regole del minerale organicato, i meccanismi tutto sommato banali dell’ingrassamento e del dimagrimento, della  malattia e della salute.

  

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Un allineamento ideale con le leggi cosmiche dell’amore.Le crisi di eliminazione che non spaventa e non coglie impreparato il buon igienista. 

Il vero igienista naturale va oltre all’aspetto meccanico e materiale, cerca di allinearsi con le leggi cosmiche dell’amore, del fare del bene, dell’offrire qualcosa di buono a chiunque gli stia intorno, sia esso persona bipede o animale piumato o animale quadrupede.

Il vero igienista rispetta i suoi padri storici, ammira Dante e Leonardo, si commuove e venera la grandezza di Pitagora, rispetta pure le credenze e le religioni popolari, ma solo quando predicano le cose giuste e quando risultano alla prova dei fatti costruttive e positive.

Il vero igienista naturale non ha paura della malattia.

Meno ancora ha paura delle crisi di eliminazione tossine, tipiche delle fasi depurative di ogni malattia in via di risoluzione.

Crisi purificanti che la gente, e spesso gli stessi igienisti-naturali da due soldi, stupidamente teme, non riconoscendo che quella non è una nuova malattia, ma bensì il magico processo di guarigione in atto.

La accoglie come una amica utile e preziosa, come un saggio medico che ti viene in soccorso e ti suggerisce una crisi di cambiamento.

 

La conoscenza delle leggi cosmiche, e l’obbligo di non precipitare nel buio del cinismo 

Il vero igienista naturale conosce alla fine le leggi cosmiche, ed è pure assistito dalla scintilla divina.

Troppo difficile e troppo utopistico? Può darsi.

Ma l’uomo ha l’obbligo morale di percorrere una strada illuminata, di elevarsi e non piombare malamente al suolo.

Ha l’obbligo di non perdersi nel buio del cinismo e della cattiveria.

Ho una grande ammirazione per Robert Pritikin e per l’ottimo lavoro che sta facendo.

Ma per me rimane come un bravissimo calciatore col numero  9 o il 10 sulle spalle, che gioca divinamente, fa passaggi smarcanti, apre il gioco, dribbla e produce, ma che non vede mai la porta, pur stando costantemente a ridosso dell’area di rigore.

Un attaccante bravo che non segna, che non realizza mai un goal, resta un campione incompiuto.

 

Il caso italiano del Maestro Igienista Naturale Carmelo Scaffidi 

L’apparentemente modesto Carmelo Scaffidi di Bergamo, non è medico. E’ un ex-militare, a dimostrazione che l’abito non fa il monaco, e che anche dalle Forze Armate possono nascere dei campioni di pace e di saggezza.

Non ha frequentato la Sapienza di Roma e nemmeno la Normale di Pisa.

Non ha avuto un padre stile Nathan Pritikin, che gli abbia fornito delle verità salutistiche confezionate col fiocco.

Al contrario si è trovato, a metà percorso della vita, con le gomme a terra, semiparalizzato.

Malattie per lui e per i familiari. Malattie dichiarate inguaribili da tutti i medici.

Eppure lui i goal li  sta realizzando, e lasciano pure il segno.

Trovate le fonti della verità sul testo La Medicina Naturale alla portata di tutti, consigliatogli dal Colonnello Pippo Cicirata, suo collega di lavoro, Scaffidi ha studiato e sperimentato, si è pure messo in contatto telepatico con il Principale.

Un patto esistenziale con il Principale 
Se ne salto fuori, senza medici e senza farmaci, mi impegnerò tutta la vita a fare del bene e ad insegnare alla gente l’ Igienismo Naturale, ha promesso, con gli occhi rivolti verso il cielo.

Questo il suo patto esistenziale con chi sta più in alto di tutti.

E infatti ne è saltato fuori al meglio, sbalordendo gli stessi sanitari che lo davano per spacciato.

Per questo è diventato persino più bravo ed ispirato dei suoi maestri, di gente come Michele Manca e come il prof Luigi Costacurta.

I suoi clienti beneficiati non saranno 70 mila come nel caso Pritikin, ma diverse centinaia sparse su tutto il territorio nazionale ed anche all’estero.

Ma, occorre dirlo con chiarezza, le sue guarigioni non hanno nulla di esoterico o di religioso.

Chiamarlo guaritore giustamente lo offende.

 

Il principio del Primus non Nocere, e la regola igienistica della autoguarigione 

Un Igienista Naturale sa che la malattia non si guarisce. Sa che è lei stessa la guaritrice, il processo guaritivo che porta al recupero.

L’intervento di Scaffidi non va confuso con la sua personale fede divina, con la sua ispirazione.

Esso non ha nulla di divino o di divinatorio, nulla di magico e di extra-terreno.

Trattasi di una tecnica naturale perfetta e priva di controindicazioni.

Trattasi di quel principio fondamentale Primus non nocere che si trova sul testamento di Ippocrate, e su cui giurano tutti i medici, dimenticandosi poi, troppo spesso, di rispettarlo.

 

L’ultimo motto del dr Carmelo Scaffidi 

Qualunque sia il nome della malattia, essa scomparirà soltanto quando sapremo ripristinare la purezza del nostro sangue, curando la buona digestione, respirando aria pura, riattivando l’eliminazione cutanea con bagni d’aria, di luce, di sole, di acqua, mi ha detto al telefono, mentre concludevo il presente articolo.

Niente altro che una delle sue chicche, dei suoi motti, dei suoi principi operativi.

C’è qualcuno che osa offendersi e osa fiatare se chiamo Carmelo dottor Scaffidi?

Diverse università del mondo regalano immeritate lauree honoris causa a gente come Bill Clinton, e non dovremmo riconoscerne una a Scaffidi?

In 30 anni di recupero miracoloso di se stesso e dei suoi famigliari, e di diffusione del verbo guarire e fare del bene, Scaffidi ha dimostrato al mondo che Yes, We Can, come ama dire Barack Obama, il nuovo promettente presidente degli Stati Uniti d’America.

 

Valdo Vaccaro –  Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)

                           Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)