Gravidanza, sole e dissenteria

{jcomments on}26 Maggio 2009

 La vacanza che aiuta non solo a svagarsi, ma anche ad osservare, pensare e riflettere

 

Ciao V, Sono tornata da una settimana dal sole del Sinai con tante idee, tanti pensieri e tante riflessioni.

Evidentemente il mare e la luce hanno fatto lavorare più intensamente del solito le mie sinapsi.

Ed eccomi qui allora con alcune considerazioni  da spiaggia sull’alimentazione femminile in periodo di gravidanza, sugli effetti del sole e sugli inconvenienti gastrointestinali in cui incappano le persone durante i loro viaggi all’estero.

 

Gli attacchi più proditori alla salute vengono subìti dalle donne in gravidanza e dai bambini innocenti che portano in grembo

 

Si dice spesso che viviamo in un mondo perverso, disegnato e pianificato per farci indebolire ed ammalare, per renderci clienti fissi di certi gruppi, per trasformarci in latte-dipendenti, carne-dipendenti, farmaco-dipendenti, ed integratore-dipendenti.

Questo è verissimo in linea generale. 

Ma è pure vero che, gli esseri più colpiti da questo schema diabolico ordito contro il genere umano, per venalità ed opportunismo di alcuni e per ignoranza e sottosviluppo di altri, sono le donne e i nascituri.

 

La santa proteina nobile e i segnali inascoltati di nausea nei confronti della carne

 

Alle donne gravide viene prescritta in gran quantità la santa proteina nobile, quella che viene da quarti di bue, da petti di pollo e da fianchi di pesce.

Purché il tutto sia ben cotto, e si escludano crostacei, molluschi e salumi, la carne aiuterebbe la mamma a nutrire in maniera appropriata il suo feto.

Allora qualcuno mi spieghi perché, tantissime mie amiche incinte, arrivano alla fine della gravidanza con un senso infinito di nausea nei confronti della carne.

Non sarà perché il corpo di una donna gravida è così saggio da attivare i giusti segnali di rifiuto, le giuste e logiche reazioni postume a gravi errori commessi in fatto di alimentazione?

Segnali e reazioni che, la solita diseducazione gineco-nutrizionale, insegna a non raccogliere e a prevaricare?

 

 

 

– 2 –

 

 

I diseducatori-terroristi di regime e il loro tasto preferenziale.

Evitare i rischi delle verdure e le allergie della frutta. 

Fidarsi ciecamente dei prodotti da macello, da peschereccio, da latteria e farmacia. 

 

I diseducatori-terroristi di regime sanno molto bene che tutto parte dalle donne e che, per conquistare i mercati mondiali, è quello il vero tasto strategico su cui operare.

Alle donne in gravidanza viene infatti insegnato che le verdure crude sono da evitare, oppure che vanno lavate molto bene con soluzioni di acqua e bicarbonato, o magari con la varechina, se stiamo a sentire la pubblicità.

Così, col terrore di prendersi chissà quale batterio o parassita, molte donne rinunciano, per sé e per l’innocente che portano addosso, alle migliori fonti di nutrimento.

Lo stesso vale per la frutta. 

Fragole, pesche, ciliegie, anguria, e un po’ tutta la frutta sarebbe a rischio allergia, e questa prescrizione continua anche durante l’allattamento.

 

Dopo un mese a mela-pera-banana ogni donna cade nel tranello.

In un colpo solo si infila cappio e paraocchi alla madre e si rovina il sangue al nascituro.

 

La scelta così si riduce alla mela, alla pera e alla banana, per cui è normale pure stancarsi ed annoiarsi delle stesse, ed essere indotte a trasgredire con quelle che tu giustamente definisci calorie vuote e non-cibi.

Mangiare in questo modo barbaro ed innaturale mina ovviamente, dal primo istante in cui l’ovulo è fecondato, la salute del nascituro.

In un colpo solo si mette il cappio e il paraocchi a una madre e si rovina il sangue al suo bambino, ovvero si crea un ennesimo centro di diseducazione familiare, e un futuro schiavetto del sistema.

Ma vallo a dire tu alle mie amiche incinte che quello che gli dicono gli dei della ginecologia sono

frescacce.

 

Vietate tutte le cose buone e le cose solari.

Potrebbero sempre produrre qualche mostro, qualche essere pieno di salute che disturba il sistema.

 

La frutta è troppo buona, profumata, dolce, acidula, dotata di fantastici aromi e colori. 

La frutta è semplicemente solare, figlia dei raggi e della natura.

Pertanto vietata.

Vietata come il sole. 

E qui il discorso vale non solo per le donne in attesa ma per la popolazione tutta.

 

Il sole è malato, il sole fa male, basta vedere quante scottature e quanti eritemi

 

Il collegamento mentale mi è venuto ragionando sull’eritema che il mio compagno presenta puntualmente dopo pochi giorni di sole.

Stavolta gli è uscito su polpacci e braccia, a differenza della solita schiena e petto.

Mi sono venute in mente le frasi che si sentono spesso dire da più parti, per cui il sole è malato, il sole non è più quello di una volta, il sole supera brutalmente la barriera dell’ozono che si è assottigliata, il sole provoca eritemi, provoca tumori ed altre terribili conseguenze.

 

– 3 –

 

Nessuno che pensi al sole come a un grande medico e a un potente disintossicatore

 

Gli antichi popoli del Mediterraneo, che la sapevano molto più lunga di noi su ogni cosa, amavano il sole al punto di venerarlo.

Oggi invece, viene messo sotto accusa. Non più il Dio Sole ma il Diavolo Sole.

Mai, e dico mai, che qualcuno pensi che il sole funge da potente disintossicatore e che, quando esso trova un corpo in stato di tossiemia, gli viene incontro e lo aiuta ad espellere parte delle tossine attraverso la pelle.

In compenso però, i dermatologi ci consigliano caldamente di comprare costosissime creme solari ad altissima protezione, le quali a contatto col sole modificano la loro composizione, penetrano nella pelle e rischiano di provocare guai a non finire, incluso neo-formazioni tumorali all’epidermide.

 

I fabbricanti di creme eco-biologiche costretti a chiudere, lasciando il campo libero alle creme più care e pericolose

 

Da quest’anno poi, le creme solari eco-biologiche a filtri esclusivamente meccanici (ossido di zinco), basso-proteggenti e basso-abbronzanti, stanno subendo dei durissimi attacchi da parte degli enti preposti al controllo dei cosmetici.

Al punto che i fabbricanti eco-bio, hanno dovuto abbassare i fattori di protezione indicati sull’etichetta.

Ad esempio non possono più usare la dicitura  schermo totalealta protezione, e possono usare solo i termini  protezione mediafattore 20”.

 

Mettere sotto accusa un fondamento della salute, quali i bagni di sole, è da codice penale

 

La Weleda, ad esempio, ha deciso quest’anno di rinunciare alla sua linea solare, lasciando il campo libero

alle creme più pericolose.

Tornando al sole malato, dobbiamo davvero ricoprirci di quintali di roba pastosa e velenosa per evitare il caldo abbraccio della fonte primaria della nostra energia?

Dobbiamo davvero credere a questa gentaglia che mette sotto accusa uno dei fondamenti della salute, quali sono i bagni di sole al naturale?

 

Vacanze coi miei e coi suoi, e sistematica diarrea di gruppo

 

Sono andata in vacanza nel Sinai egiziano insieme ai miei genitori e a quelli del mio compagno.

Su 6 persone, 5 si sono prese in forma più o meno pesante una bella diarrea.

L’unica che non ha subìto danni sono stata io, pur avendo mangiato verdura cruda fino a che era possibile.

Chiaro che, arrivata al quarto giorno, anch’io non ce l’ho più fatta a mangiare quello e sempre quello, cioè cavolo rosso in insalata, visto che non ci davano altro in fatto di crudità, e ho dovuto rassegnarmi a verdure cotte , fave e pure a qualche frittata alle erbe.

Che provvedimenti hanno preso? Via col Dissenten!

 

 

 

 

 

 

– 4 –

 

La mia cara mamma in prima linea con carne, pesce e dolci alla panna.

La realtà è che la diarrea te la prendi solo se sei intossicato. 

 

Mia madre in particolare ne ha abusato, mentre a tavola continuava a mischiare pesce, carne in tutte le salse, pane, patate, dolci pieni di panna.

Ai miei tentativi di spiegare che la diarrea te la prendi solo se sei intossicato e se mangi a cavolo di cane, rispondeva sempre rilanciando al mittente, dicendo che le vere schifezze erano le mie verdure cotte, il pane integrale, la tahina, l’hummus e il purè di fave.

Alla fine ho avuto la conferma puntuale che l’alimentazione è fondamentale per beccarsi o meno le varie vendette degli imperatori locali, si chiamino essi Montezuma o Tuthankamon.

La diarrea non sta negli alimenti esterni, ma nella mente debole e deviata delle persone, che porta le stesse a sbagliare impostazione e schemi di vita.

 

Scagazzamenti a destra e a sinistra nonostante doppi e tripli dosaggi di  Dissenten

 

I miei compagni di viaggio hanno infatti scagazzato a destra e a sinistra per tutto il viaggio, nonostante  doppi e tripli dosaggi di Dissenten.

Segno evidente che l’organismo aveva finalmente trovato il modo di spurgarsi e non intendeva mollare, facendosi un baffo del farmaco anti-dissenteria.

Nel mio caso, mi sono limitata ad avere mal di pancia sulla via del ritorno, per colpa di tre birre gelate bevute in aeroporto, nel tentativo di vincere la paura del volo di rientro.

Scusa se mi sono dilungata. Un caro saluto e a presto. B. da Grosseto.

 

Barbarella, una ragazza mai banale, piena di verve, ma anche di spirito scientifico 

 

Barbarella non è mai banale.

Ogni sua mail centra l’obiettivo, e  quanto scrive risulta utile ed interessante per chiunque.

Lei va al sodo, dice cose vere e sensate, cose che toccano tutti, vegetariani e non.

Se si mette poi a fare una vacanza nel Sinai, sole e mare, e magari anche le magie del deserto, fanno il resto.

Questa tesina è opera sua, anche se ho l’obbligo (in questo caso il piacere) di controfirmarla.

 

Una dissacrante ironia che sbeffeggia ed accusa non solo ginecologi e dermatologi, ma anche la gente che le sta appresso, incluso la sua adorata mamma

 

Condivido al cento per cento quanto scrive, ed anche l’ironia dissacrante con cui sbeffeggia ed accusa non solo ginecologi e dermatologi, ma anche la gente che le sta appresso, incluso la sua adorata mamma.

Ne ha davvero per tutti, senza sconti e senza remissioni.

A volte occorre essere drastici anche con la propria famiglia.

Non è affatto vero che amore significhi necessariamente arrendevolezza e condiscendenza agli errori dei propri cari.

Aggiungo solo alcune mie considerazioni di contorno, tutte a conferma ed in appoggio a quanto scritto dalla nostra corrispondente toscana.

 

 

 

– 5 –

 

Anche il ginecologo è un medico, ovvero un disastro in fatto di alimentazione (salve le poche eccezioni, naturalmente)

 

Se fosse ancora tra noi il grande dr Mendelsohn, commenterebbe il discorso sulla gravidanza in questo modo:

Stai bene? Non andare dal ginecologo. Stai male? Non andare dal ginecologo. Ci sei andata? Fa esattamente l’opposto di quanto dice, e sia tu che il pargoletto starete in ottima forma.

Dicesi ginecologo. 

Ma non dimentichiamo che si tratta sempre di un medico. 

Bravo, onesto e preparato fin che si vuole, ma sempre un disastro in fatto di alimentazione, salvo poche eccezioni.

 

Il latte provoca davvero osteoporosi? Me ne hanno fatto bere non a bottiglie, ma a bidoni.

Latte a raffica e frutta col binocolo.

 

Ricordo, qualche tempo fa, che parlavo con un gruppetto di amiche, madri di bambini che frequentavano la scuola materna.

L’argomento era l’osteoporosi causata da latte e latticini.

Una di esse in particolare appariva sconvolta. 

Davvero il latte causa osteoporosi? Ma se me lo prescrivevano proprio contro la mia debolezza ossea!

Ora ho capito perché ho subìto due fratture assurde in questi ultimi due anni!

Ma, sei sicuro di quello che dici? E’ semplicemente spaventoso.

Me ne hanno fatto bere non a bottiglie ma a bidoni, sia mentre ero in attesa che quando allattavo.

Latte a raffica e frutta col binocolo, ben s’intende.

 

Proteine nobili che intasano da un lato ed eparina nobile che fluidifica dall’altro.

Proteine nobili che riempiono i bimbi di batteri e virus da un lato e vaccini che tentano di disattivarli dall’altro.

 

Un altro caso, per certi aspetti simile, riguarda la moglie di un amico di Tricesimo, al quale la ginecologa ha prescritto una cura di eparina per renderle più scorrevole il sangue, mentre la frutta, massimo fluidificante naturale, rimane illustre assente nel suo bagaglio ideologico.

Ti intasano il sangue coi latticini e le proteine nobiliari da un lato, e ti prescrivono l’eparina di maiale dall’altro.

Le solite contraddizioni eclatanti della medicina venduta alla farmacologia, quella medicina che raccomanda carne e pesce carichi di virus e batteri esterni, e prescrive poi i vaccini per tentare la disattivazione degli stessi microrganismi.

 

I ginecologi sono tra i preti più ligi alle sante disposizioni e alle sacre piramidi di Atlanta

 

Sempre in ossequio alle Piramidi.

Non a quelle egiziane, ma a quelle americane. 

A quelle della FDA americana, nota prostituta dei casari (NDC, National Dairy Coucil) e dei macellai d’America (Robbins e simili).

Piramidi che continuano a troneggiare, incredibilmente indiscusse ed inalterate, in ogni centro sanitario, in ogni ufficio pediatrico, in ogni reparto ginecologico.

– 6 –

 

Aria, acqua e sole, risorse naturali e gratuite, e pertanto antipatiche, da scoraggiare e vietare

 

Quanto al sole, è una delle ultime risorse naturali e gratuite che l’uomo possiede per diritto divino, sia egli ricco sfondato o povero come un derelitto.

Il sole è come l’aria e come l’acqua. 

Beni fondamentali reperibili in genere senza doverli pagare (salvo l’acqua intubata, che costa ormai 

quanto e più del vino).

Il fatto che essi siano gratuiti li rende evidentemente antipatici a chi vive in nome del business.

Ecco allora l’idea che l’aria fa male (bisogna fumare), l’acqua fa male (bisogna bere le salubri bollicine della Coca-Cola, come canta Vasco Rossi, ed aggiungerci alcol, the e caffè, bibite gassate e dolcificate), il sole fa male (bisogna proteggersi con le creme).

 

Il sole è fonte di vita e di salute per piante e animali.

Siamo tutti sole-dipendenti e frutta-dipendenti.

 

Restando sul sole, la realtà è che, come dice Barbarella, si tratta della nostra fonte energetica primaria.

Le piante all’ombra, crescono meno e crescono male. 

Non fanno nemmeno frutti. Restano deboli, deperiscono e muoiono.

Anche gli animali delle stalle vedono il sole in cartolina, e sono disgraziatamente malconci.

La realtà è che siamo tutti sole-dipendenti ed anche frutta-dipendenti, visto che i frutti compiono l’incessante magia di incapsulare per noi l’energia solare.

Accurate indagini statistiche dimostrano che la mortalità della gente nel lato più soleggiato delle vie cittadine, è sensibilmente più bassa di quella che si registra nel lato ombroso delle medesime.

Si calcola che il fabbisogno minimo, medio ed ideale, di una persona, sia di un’esposizione a corpo il più possibile nudo per mezz’ora al giorno moltiplicata per 360 giorni.

 

I raggi del sole venduti nel vasetto come toccasana

 

Siccome molte volte, per motivi di maltempo, o perché impegnati nello studio e nel lavoro, non si riesce a fare tale rifornimento minimo, è chiaro che poi la gente tende giustamente a recuperare.

Qualche prudenza nel modo e nei tempi di esposizione  può andare bene, ma il terrorismo che si fa contro il sole ad ogni arrivo della bella stagione è davvero scandaloso.

Il giorno in cui qualche industria riuscirà a racchiudere dei raggi di sole in un vasetto di vetro, e a venderlo come si fa con le marmellate, la musica cambierà, e il sole troverà più adepti e più avvocati difensori.  

 

Le mie missioni economiche nei vari continenti

 

Di trasferte all’estero ho buona esperienza.

Oggi viaggio preferibilmente da solo, o al massimo in compagnia di una o due persone.

Ma 25 anni fa partecipavo spesso a missioni economiche dell’ICE (Istituto Commercio Estero) in Africa, Estremo Oriente ed America Latina, a volte in compagnia di 20-30 persone, incluso qualche ministro o qualche sottosegretario.

Avevo dunque modo di verificare e di fare dei confronti sui vari modi di comportarsi e di alimentarsi dei colleghi di avventura.

Tutti regolarmente terrorizzati sulle verdure cariche di veleni strani, ma persino sulla frutta, accusate entrambe di essere portatrici di malattie tropicali, di batteri e virus malefici.

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Uno spreco di pasticche colorate

 

Rosse, verdi, blu, bianche e gialle, le pasticche si sprecavano.

Non ce n’era uno che non facesse ricorso a qualche farmaco contro il mal di testa, lo stress, la dissenteria, il colesterolo, e tutto il resto.

Non capivano come facessi a stare sempre in forma e a fare pure dello sport competitivo, senza prendere mai una semplice aspirina, o un digestivo, o un caffè.

Anche allora ero il solo, o quanto meno uno dei pochi, a consumare frutta e verdura cruda in abbondanza, suscitando lo scandalo e lo stupore, e a volte le battute ironiche, dei colleghi di missione, il più delle volte legati in modo indissolubile al pesce e alla bistecca, più le solite stampelle integratrici.

 

Una sistematica fobia per la frutta tropicale

 

Per loro l’acqua era la Perrier e la bibita era la Coca-Cola, mentre la correzione alcolica non poteva fare altro che bene.

Il durian (re della frutta tropicale) era insopportabile, i manghi surriscaldanti, la noce di cocco debilitante, il succo fresco di canna iperglicemizzante, leichi, longan e silhuelas inaffidabili, e via di questo passo.

Gli effetti però parlavano chiaro.

Loro erano afflitti da problemi in continuazione, per cui si notavano le loro ripetute assenze alle riunioni.  Il loro tavolo, fornito di tabella che evidenziava il loro nome, restava tristemente vuoto, mentre qualche potenziale cliente del posto gli girava intorno smarrito.

Problemi di ogni genere, ma soprattutto indisposizioni intestinali.

Uno può dire caso e può dire fortuna. 

Ma caso e fortuna possono valere una o cinque volte, non 100 volte.

 

La testimonianza dell’amico Edo vale più di una enciclica papale

 

Oggi Edoardo non è esattamente nelle condizioni fisiche e spirituali ideali. 

Sovrappeso e costretto com’è a prendersi regolarmente delle statine.

Gli ho fatto visita la settimana scorsa e aveva appena terminato di leggere il mio libro Alimentazione Naturale.

Nella mia vita ho fatto diversi errori, ed oggi ne pago le conseguenze, ha esordito.

Ma ci sono stati anche momenti di splendida forma e di salute ai massimi livelli.

Ti garantisco che uno di quelli fu durante il nostro viaggio a Singapore-Jakarta-Kuala Lumpur-Bangkok di 15 anni fa.

La tua dieta a verdure crude, succo di canna, manghi e durian, più qualche minima concessione alla pizza e agli spaghetti vegetariani, mi fece rinascere e stare bene come non mai, per almeno un paio di anni.

Mi pento amaramente di non aver avuto la forza di continuare, di seguire i tuoi consigli alla lettera, una volta rientrato in Italia.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)

                         – Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)