Dr. Shelton: Le Insalate

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a cura dell’U.C.B. – A.I.I. – Genova

 

 

 

-che cos’è l’insalata?

 

-come preparare le insalate

 

-esempi di insalate

 

-insalate di frutta

 

 

 

I cavalli non possono sopravvivere con un’alimentazione composta di soli cereali. Essi hanno bisogno di abbondante cibo verde (erba), insieme ai loro grani. L’erba costituisce la loro insalata. I cavalli deboli, nutriti a insalata (l’erba del pascolo), e ai quali viene permesso di vagabondare piacere, presto ricominciano a correre, a impennarsi e a scalciare con esuberanza.

 

 

I germogli di bambù, teneri e facilmente digeribili, formano una larga parte della dieta del gorilla e di altre scimmie antropomorfe. Essi costituiscono per le scimmie un’insalata meravigliosamente adatta. Tali germogli, o le ordinarie verdure e radici più tenere, prese come insalata, sono essenziali per una buona nutrizione, il migliore sviluppo e il più alto grado di salute per l’uomo.

 

I granivori, in natura, non vivono esclusivamente di grani, ma hanno una grande predilezione per le erbe giovani e tenere, e sono soprattutto ghiotti dei germogli freschi delle piante germinate da poco. Molti vermi, gli insetti, lumache, ecc… fanno lo stesso. Ovunque ci volgiamo, il bisogno di piante verdi e giovani è evidente.

 

Fino a che i chimici non hanno scoperto le vitamine, nessuno, tranne gli studiosi della natura e chi praticava l’alimentazione naturale, sapeva perché la mite, domestica mucca, occasionalmente rompesse recinti per andare nei campi di mais, o dall’altro lato, dove l’erba era verde e l’erba medica alta. Date alla vecchia mucca accesso a tanta verde vegetazione e ad un’abbondanza di grani, ed essa si rivolgerà soprattutto alla prima. Non si sapeva, fino a poco tempo fa, perché bambini rubavano le mele appena il proprietario si voltava. Gli istinti che guidano tutta la vita animale a soddisfare bisogni elementari non furono capiti e non potevano essere capiti con le vecchie teorie dietetiche.

 

L’uomo ha bisogno della sua scorta giornaliera di verdura, così come il cavallo, la mucca, la scimmia, l’uccello, ecc… Non la modesta insalata (due foglie di lattuga avvizzita,1 fettina sottile di pomodoro maturato a metà,1 ravanello e un cucchiaio di condimento maleodorante) servita nei ristoranti, ma una grande scodella di insalata al giorno è ciò che serve ad ognuno. Dai tempi di Graham la gente ha imparato a mangiare una certa quantità di frutta e ortaggi, ma potremo sforzarci di mangiarne di più.

 

Le vitamine sono oggi i soli elementi nutritivi che occupano le menti a senso unico dei mangiatori, proprio come le calorie erano una volta l’oggetto del loro culto, o come era, una volta, il pane destrinizzato la grande idea delle loro deboli menti.

 

Sotto la tutela degli igienisti, la gente ha imparato a mangiare cibi crudi, a dispetto degli orrendi avvertimenti della professione medica. In breve tempo, lattuga e sedano crudi sono stati serviti negli alberghi e ristoranti e nelle carrozze-ristorante dei terreni. Nelle famiglie, i cibi crudi sono diventati più popolari. Essi vengono sempre più diffusi e commercializzati. Oggi, migliaia di terreni di lattuga ogni anno vengono consegnati dappertutto. Lo stesso accade con il sedano e con altri cibi. I cibi crudi vengono oggi consumati ovunque, anche nelle case degli stessi medici. Per di più, invece di morire di tifo e di altre “malattie infettive”, come conseguenza dell’aver mangiato questi cibi “indigenti”, “inutili” e portatori di germi, la gente ha realmente debellato malattie che l’ambiente medico aveva dichiarato “incurabili”. Si doveva fare qualcosa. Hanno spedito e i loro i ricercatori nei laboratori per scoprire come mai i “ciarlatani” avevano avuto successo laddove essi avevano fallito miseramente, e i ricercatori hanno scoperto che i frutti ed ortaggi crudi sono riccamente provvisti di vitamine e che queste vitamine sono le responsabili delle guarigioni. Meraviglia delle meraviglie! Le vitamine hanno permesso i medici di dimenticare la loro batteriofobia, a tal punto da avventurarsi realmente a mangiare una foglia di lattuga! Qualcuno di loro si aveva dato a mangiare mele che non erano state passate al forno!

 

La frutta e l’insalata di verdure provvedono deliziosamente a fornire l’apporto di vitamine e minerali tanto essenziali in un buon nutrimento. Invece di porre l’accento sulla frutta fresca e sugli ortaggi crudi, l’uomo di medicina e i suoi adepti delle varie scuole cosiddette di guarigione, e insieme ai dietologi professionisti e ai biochimici, preferiscono enfatizzare il fegato, l’estratto di fegato, l’olio di fegato di merluzzo, l’olio di fegato di passera, rane, latte, uova, lievito e anche “vitamine” sintetiche.

 

Per quanto concerne la classe medica nella sua totalità e anche per quanto riguarda il pubblico in generale, c’è un ritardo nel mettere in pratica le conoscenze relative alla nutrizione. Le più recenti nozioni sulla nutrizione non sono tenute molto in considerazione dalla gente e dei loro medici. Negli ospedali, i medici nutrono ancora i loro pazienti come facevano 50 anni fa. Le diete stampate che essi danno ai loro pazienti non sono basate su principi dietetici provati e sono, quasi in ogni caso, inadeguate.

 

Fino a pochissimo tempo fa, i medici consigliavano alle persone di non mangiare mai ortaggi o frutti crudi, a causa dei germi in essi contenuti. Appena qualche anno fa, un vero medico “scientifico” difficilmente avrebbe osato tenere in mano un piede di lattuga senza i guanti di gomma. All’improvviso, essi hanno fatto la scoperta che frutta e vegetali crudi apportano le vitamine e che sono le vitamine nei cibi ad assicurare la salute e prevenire le malattie.

 

La classe medica ha quasi costretto la gente a mangiare “tanto buon nutriente cibo”, ortaggi non infestati dai germi, che ha agitato così a lungo e tanto esageratamente lo spauracchio del “sottopeso”, che si dovette contrastare la frenesia causata dalla corruzione alimentare. Nel corso di numerose tavole rotonde, alcuni medici hanno iniziato a criticare la “dieta di carne, pane, patate” e ” dessert, burro, crema, zucchero e maionese, che conducono a malattie degenerative”.

 

Forse i medici inciteranno, ora, la gente a mangiare ortaggi e frutta crudi, e a consumare una grande insalata quotidiana di ortaggi crudi? Non lo faranno. Vi sono troppe persone che potrebbero rintracciare le origini di un tale consiglio, e ciò metterebbe in imbarazzo la compagnia degli “scienziati”. Essi avranno un chimico che analizzerà la quintessenza della vita in tutti cibi, la etichetteranno come vitamina e costringeranno la gente a consumare le loro pillole di vitamine ogni giorno. Essi classificherà hanno i loro estratti e le vitamine sintetiche insieme a pepsina, glucina, insulina, calorie, estratti ghiandolari, ecc… essi continueranno a consigliare all’umanità rimpinzata di cibo: “mangiate come volete: cibo, tabacco e le altre abitudini non hanno niente a che fare con la salute”.

 

La classe medica ha imparato come parlare forte e a lungo di parecchie cose. La loro loquacità è un’abitudine acquisita. Il loro sforzo è rivolto a vedere quanto possono dire su qualcosa di cui non sanno nulla. Le loro interminabili chiacchiere sulle vitamine, sulle viscere di cibo, sulla dieta, ecc… possono indurre il profano a credere che essi sappiano qualcosa sulla scienza della nutrizione. È un errore. La conoscenza dell’alimentazione non è penetrata oltre l’epidermide di questi professionisti, ed ogni giorno si possono ascoltare i medici consigliare i pazienti di mangiare qualunque cosa piaccia loro; che il cibo non ha niente a che vedere con la salute.

 

Le migliaia di acri di terra coltivati ad ortaggi, le miglia e miglia di frutteti esistenti per soddisfare una domanda di frutta crescente non sono il risultato del lavoro dei medici, ma e gli sforzi degli “irregolari”, dei “fanatici”, dei “maniaci”, e dei “ciarlatani”. Questi uomini hanno educato l’agente ad una conoscenza del valore di questi cibi, in un’epoca in cui la classe medica dichiarava che tali elementi non avevano valore nutritivo ed erano pericolosi, allo stato crudo, perché apportatori di germi.

 

I medici professionisti non hanno prestato attenzione alla dieta, finché il sentimento popolare non li ha costretti a fingere di interessarsi al problema.

 

A persona ignorante può continuare a deridere questi cibi, riferendosi ad essi come a “cibo da conigli”, ma le persone intelligenti non si fanno più sviare da queste espressioni denigratorie. Il loro valore e la necessità di consumarli giornalmente non vengono più messi in dubbio.

 

Il vecchio modo di alimentarsi causava fiacca e sonnolenza nella gente, provocava lo sviluppo del diabete, del morbo di Bright, la tubercolosi, l’ulcera gastrica, l’indurimento delle arterie, l’apoplessia, i calcoli, ecc… Per curare i disturbi, causati da un tal modo di mangiare, i nostri padri prendevano amari, pepsina e bicarbonato di sodio. Il nuovo modo di alimentarsi provoca diabete, tubercolosi, disturbi cardiaci, indurimento delle arterie, ulcera gastrica, disturbi nervosi, ecc… Per i disagi causati dall’attuale modo di mangiare, l’agente consuma tonnellate di “Alkaseltzer”, “Bell-ans”, “Tums”, e bicarbonato di sodio.

 

 

 

Che cos’è l’insalata?

 

Il termine “insalata” deriva dalla parola latina che significa “sale”, e le vere insalate sono ricchi di sale organici. Abbondano anche di vitamine. Esse sono di primaria importanza e non andrebbero trascurate. Insalate di patate, o di gamberetti, non devono essere classificate tra le insalata di verdure. Le insalate di frutta vengono generalmente fatte con la frutta in scatola, quindi non sono vere insalate. Le insalate cotte non adempiano alla vera funzione di un’insalata. Un’insalata di maccheroni è una “parodia” del nome di insalata.

 

Il Dr. Maurice Shefferman, molto appropriatamente, definisce le insalata di patate, di tonno, di salmone, di pollo e simili intrugli, “insalate finte”. E gli dice che sono “intrugli” escogitati da “gestori di sale da the d’altri tempi”, di cui si sono appropriati i gestori di ristoranti e drogherie. Egli racconta che un proprietario di ristoranti mi disse una volta: “si può fare l’insalata di pollo molto migliore con il maiale che con il vitello”.

 

Le insalate dei ristoranti e delle drogherie consistono, comunemente, di una piccola quantità di tonno, o di salmone, o di sostanze simili, con sedano tritato, olio di colza, e maionese, un paio di foglie di lattuga avvizzita, aceto, sale, con spesso, l’aggiunta di varie spezie. Al posto della maionese può essere usato un condimento alla francese.

 

L’insalata di ortaggi usualmente servite negli alberghi, nei ristoranti e nelle tavole calde consiste di due foglie di lattuga appassita, una o due fettine sottili di pomodoro maturato a metà, un cucchiaio di condimento untuoso e un ravanello, o un’oliva sott’aceto.un’insalata del genere non è degna di questo nome, e anche si fosse buona, non sarebbe sufficiente e anche per i bisogni di un canarino.la regola degli igienisti riguarda le insalate e di mangiarne una zuppiera.

 

Ecco poche, semplici, regole per fare le insalate.

 

Le insalate dovrebbero essere di ortaggi freschi. Se questi si possono avere direttamente dall’orto, tanto meglio. Scegliendoli al mercato, le ferite più freschi e fragranti di ortaggi appassiti e contratti hanno perso sia l’appetibilità che il valore nutritivo. Le foglie verdi esterne delle piante, quelle che sono esposte alla luce del sole durante la crescita, costituiscono le migliori insalate. Il sedano verde è superiore a quello bianco. Lattuga, sedano, cetrioli, pomodori, peperoni dolci, ecc… formano eccellenti insalate di ortaggi.

 

Ortaggi da evitare nel insalate: spinaci, swiss chard, cime di barbabietola, e rabarbaro dovrebbero essere usati raramente, a causa del loro alto contenuto di acido ossalico, antagonista del calcio. Il cavolo amaro, l’invidia e la scarola andrebbero anche essere evitate, a ragione del loro contenuto di acidi concentrati e irritanti. Prezzemolo, crescione, aglio selvatico, scalogno, cipolle, porri, ravanelli, aglio e senape (foglie mature) dovrebbero similmente essere evitati, come irritanti, dato che contengono, per la maggior parte, olio di mostarda.

 

Ortaggi e frutta usati nel insalate dovrebbero essere ben puliti. I prodotti, come le mele, che sono stati aspersi con l’arsenico, dovrebbero essere lavati accuratamente e asciugati. E delicate foglie verdi, dopo il lavaggio, vorrebbero essere lasciate ad asciugare un poco, prima di usarle. Carote, barbabietole, ecc… non si dovrebbero raschiare operare prima dell’uso, ma si dovrebbero sfregare accuratamente con una spazzola.

 

Gli ortaggi dei insalata non dovrebbero essere spezzati, tagliati a dadini, spezzettarti, affettati ecc… Questo provoca vitali perdite per ossidazione. Abbiamo a lungo osservato che i cibi perdano la loro appetitosità che sottostanno ad ovvi cambiamenti dopo essere stati tagliati, affettati, tagliuzzati, ecc…, a causa della risultante ossidazione. Solo recentemente però, si è dimostrato che queste operazioni, tanto popolari tra coloro che apprezzano le loro insalate tagliuzzate e le pesche sbucciate, provocano perdita e distruzione di vitamine.

I risultati di alcuni di questi recenti tests ci aiuteranno ad apprezzare il valore dei cibi allo stato naturale. Analisi sulla vitamina C hanno mostrato che, approssimativamente, il 10% di questa ha perduto durante i 6 min richiesti per tagliuzzare il cavolo, e una perdita del 4% in più a luogo durante 10 min necessari per mescolare il condimento del insalata. Più il cavolo è tagliato ho spezzettato finemente, il più a lungo è conservato prima del consumo, tanto maggiore è la perdita di questa vitamina.

Il Dr. Fredrick Tisdall di Toronto, in Canada, riferisce le perdite sbalorditive di vitamina C dai cibi, in seguito alla loro manipolazione, in un rapporto fatto per conto dell’Istituto americano per la Nutrizione. Egli dice che il semplice atto di grattugiare le mele o le patate crude provoca la completa sparizione della vitamina C il mero atto di masticare questi cibi causa la distruzione di metà della loro vitamina C “Grazia Dio per il pomodoro e l’arancia!”, egli esclamava, “essi non agiscono nello stesso modo”. Altri ricercatori hanno riportato comparabili perdite da altri alimenti. Per esempio, quando il cavolo di Savoia viene tagliato, perde molto del suo acido ascorbico.

Perfino il tipo d’Italia fa differenza. Un certo taglio distrusse il 30% di questa vitamina in pochi minuti, mentre un altro tipo di distrusse il 65%. Recenti rapporti da parte dei due ricercatori britannici, Dr. Frank Wokes e J. G. Organ, di Kings Langley, in Inghilterra, mostrano la scoperta che la vitamina C. viene distrutta dall’ossidasi ascorbica. L’ossidasi ascorbica è prodotta in grandi quantità quando si tagliano ortaggi e frutti freschi. Il rapporto riferisce che “liberandosi, attraverso il taglio, grossi vasi attacca la vitamina C. contenuta in questi ortaggi e frutti tagliuzzati”.

Esso riferisce anche che “nei pomodori, per esempio, l’ossidasi è presente nella buccia. Se l’ortaggio viene tagliato grandi pezzi, si libera ossida asini in quantità minori che si fosse tagliato in pezzi piccoli”. Il “rapporto”, così come c’arriva dal giornale, è un po’ confuso e monco. Ne interpretiamo il significato nel senso che l’ossidasi è presente in certe parti dei frutti e degli ortaggi, è liberata dal procedimento di taglio e si mescola con una generale sostanza del cibo.

Entrando in contatto con la vitamina C., ne provoca l’unione con l’ossigeno – il familiare processo di ossidazione – e, in tal modo, distrugge la vitamina. I ricercatori britannici hanno scoperto che, quando la lattuga viene fatta a pezzi, perde l’80% della sua vitamina C. in 1 min. Hanno riscontrato lo stesso fenomeno usando arance, cavoli e altri frutti hanno visto che pomodori maturi perdano molto meno vitamina C. di quelli verdi, quando vengono fatte piccoli pezzi. Hanno scoperto pertanto, che l’attrezzatura di frutta e ortaggi e dannosa perché prima il corpo della vitamina C. da queste scoperte risulta evidente che i cibi perdano ben più del calore e del sapore quando vengono tagliuzzati, grattugiati, macinati o maciullati nella preparazione di insalate e succhi o quando li si taglia per la cottura.

Ci si augura che questi fatti inducono a riesaminare tutti i nostri standard vitamine/cibo. Fino ad ora, tali standard hanno tenuto conto soltanto dell’ammontare di vitamina nel cibo, non della effettiva quantità di essa che raggiunge il corpo.

La distruzione della vitamina, tramite la manipolazione e la cottura, nonché in seguito alla masticazione, è stata più o meno ignorata, specialmente nella pratica. Non c’è niente di nuovo nella scoperta che tagliando la frutta e verdura in piccoli pezzi, e permettendo all’aria di raggiungerla, si abbia l’ossidazione.

Che i cibi subiscano cambiamenti di colore, sapore e odore è evidente per chiunque. Tali cambiamenti sono il risultato di mutamenti chimici nei cibi, risultanti in larga parte dall’ossidazione. Nel 1928, quando fu fondata la scuola della salute del Dr. Shelton, venne istituita la regola che frutti e ortaggi non dovevano essere tagliuzzati, spezzati o affettati. Raramente tale regola non è stata osservata.

La frutta viene servita intera, per fine pomodori vengono serviti interi o in grossi pezzi, in tal modo viene evitata l’ossidazione dei civici più possibile. Il nostro rifiuto di grattugiare le insalate, di spulciare le pesche e di seguire la moda di estrarre succhi dai vegetali, qui, alla scuola della salute, si è rivelato pienamente giustificato dai risultati di questi esperimenti. Molti dei danni apportati al cibo dalla cottura sono dovuti al ossidazione – nella cottura e il calore, invece dell’ossidasi, l’agente catalitico – e abbiamo sempre servito la maggioranza dei cibi al loro stato naturale o non cotto.

Ogni reale avanzamento nella conoscenza dei cibi conferma il buon senso del nostro “ritorno alla natura” nell’alimentazione. Per compensare la mancanza di vitamine nella nostra dieta convenzionale, cotta o troppo cotta, ci vengono offerti concentrati di vitamine e vitamine sintetiche. Questi prodotti hanno poco o nessun valore, sono costosi e non compensano affatto di tutte le perdite di nutrimento provocate dalla cottura.

Quanto migliore e più semplice sarebbe l’uso dei cibi crudi!

Da essi si può avere nutrimento migliore, con meno spesa, e con meno dispendio di tempo in sforzi nella preparazione. Se non volete abbandonare completamente cibi cotti, se ancora desiderato una patata arrostita con gli spinaci al vapore, fate in modo che la vostra dieta sia costituita per almeno i suoi tre quarti di cibi non cotti. Consumata una grande insalata di ortaggi crudi con ogni pasto proteico o amidaceo.

Non lesinate sul insalata: mangiatene un “tino” intero.

 

Preparando le insalate di frutta, il frutti dovrebbero essere usati interi o tagliati a grosse fette. Non si dovrebbe aggiungere alcun dolcificante. Mele, pesche, ecc…, non appena affettate diventano brune e vanno soggette ad un cambiamento di sapore dovuto al ossidazione. Perdano anche vitamine.

 

Gli ortaggi da usare in insalata non andrebbero immersi nell’acqua. Essi andrebbero accolti con cura e perfettamente puliti, facendo attenzione a non ammazzarli durante queste operazioni. L’immersione in acqua discioglie parte dei minerali e delle vitamine e riduce il loro valore alimentare.

 

fare insalate semplici e non cercare di mettervi dentro tutto l’orto. Lo scopo nel fare le insalate non è di cercar di vedere quanti ingredienti si possono mettere insieme. Le insalate dovrebbero essere semplici e composte solo di alcuni ingredienti. Tre ingredienti dovrebbero essere il massimo. La consuetudine di tagliare, lacerare e, di conseguenza, rovinare una dozzina o più di tipi di cibo e mescolarle insieme in insalata e dannosa. La perdita di vitamine per ossidazione, rende in insalata del genere assolutamente inadeguata agli scopi per i quali viene mangiata. Le insalate possono essere preparate semplicemente e pure serviti in modo da tentare i gusti esigenti. Esse richiedono un minimo di attività in cucina.

 

Le insalate dovrebbero essere piacevoli per l’occhio, ma in nessun caso il valore nutritivo e la salubrità devono essere sacrificati all’apparenza. Le insalate andrebbero preparate con raffinatezza, belle e appetitose da vedere, e fresche e croccanti da mangiare. Ma il valore dei cibi componenti di insalata non deve essere sacrificato all’aspetto estetico, come sovente avviene. Per quanto possa essere importante l’attrazione per l’occhio, non è così importante come la salubrità e il valore nutritivo. Se il mangiatore è veramente affamato, non farà molto caso all’occasionale mancanza di attrattiva e estetica. Se serve una guarnizione, si può usare, a questo proposito, una piccola quantità di crescione o di prezzemolo o di cavolo. L’aggiunta di un ravanello o di un paio o di alcuni ramoscelli di menta in un’insalata non incontrò obiezioni dal punto di vista igienico. L’aggiunta di olive sottaceto è opinabile.

 

Non violare le regole sulle combinazioni dei cibi nei componenti dell’insalata, o tra l’insalata e il resto del pasto. Un’insalata di pomodori con un pasto amidaceo viola la regola di non mettere gli acidi con gli amidi. Il succo di limone in un’insalata consumata con un pasto proteico viola la regola di non prendere acidi e proteine assieme. L’aggiunta di formaggio o noci in un’insalata è permessa soltanto se questi  cibi vanno a formare la parte proteica di un pasto. Aggiungere delle uova all’insalata, l’avere solo quando le uova devono essere usate come proteine in un pasto proteico. La maggioranza delle ricette per insalate pubblicate, perfino quelle che compaiono nei giornali dedicati ai problemi della salute, e nei libri sulla nutrizione, sono intrugli antigienici. Ecco un esempio tratto dalle pagine della rivista dedicata all’alimentazione:

INSALATA VEGETALE
tre carote di media grandezza
una tazza di piselli cotti
una tazza di cavolo tagliuzzato
una tazza di uova sode grattugiate
due cucchiai di sale vegetale
una tazza di gelatina vegetale al limone

Con che genere di pasto può essere mangiata una simile mistura? perché il sale? perché il piselli cotti? perché rovinare il cavolo tagliuzzandolo? perché l’uovo sodo? Il vero igienista si terrà alla larga da simili insalubri intrugli. Questa insalata è una serie completa di combinazioni sbagliate, e non si combinerà né con un pasto proteico né con uno amidaceo.

 

Non usare sale, aceto, succo di limone o condimenti di qualsiasi tipo nelle insalate. I condimenti per le insalate sono cose relativamente nuove nell’arte culinaria, e sono, per la maggior parte, abominevoli. Nessuno, che abbia una minima conoscenza dei principi della nutrizione, si renderà mai colpevole di averli usati. Essi, quasi invariabilmente, formano combinazioni incompatibili con le altre parti del pasto. I condimenti da insalate, fatti di olio di oliva o di soia, e il succo di limone (con l’aggiunta a volte di tuorlo d’uovo; e a volte di miele), non sono salutari. Sia il grasso che l’acido inibiscono la digestione delle proteine, mentre l’acido inibisce la digestione dell’amido. Gli aromi naturali dei cibi sono molto più deliziosi del gusto dei condimenti. Nessuno dei desideri la migliore delle digestioni violerà le leggi della corretta combinazione dei cibi usando i cosiddetti “salutari condimenti”.

 

 

 

Come mangiare le insalate

 

Quando il Dr. Tilden prese l’abitudine di consumare l’insalata ogni giorno (il che avveniva intorno al 1890), tale pratica era vigorosamente condannata dalla professione medica.

Oggi, la maggioranza dei medici e dei nutrizionisti consigliano di mangiare l’insalata ogni giorno. La mia opinione è che si dovrebbe mangiare due insalate al giorno – una con il pasto amidaceo e l’altra con il pasto proteico. Il biochimico Carlton Fredericks consiglia di prendere delle capsule di vitamine insieme gli amidi.

Per più di quarant’anni è stato costume dei circoli igienisti mangiare un’abbondante di insalata di ortaggi crudi (escludendo pomodori o altri cibi acidi) insieme al pasto amidaceo. Questa insalata porta in abbondanza vitamine e minerali. Le vitamine in questi ortaggi sono quelle reali e genuine, e non limitazioni chimiche. Nessun prodotto sostitutivo, per quanto “buono”, ha mai soddisfatto gli igienisti. Noi vogliamo la cosa vera ho niente. Il mangiare capsule è un programma commerciale che appartiene al fanatismo medico. Il Sig. fredericks stesso puntualizza l’azione complementare delle vitamine. Una grande insalata di ortaggi crudi e fornisce parecchie delle vitamine conosciute e quelle che possono esistere ma non sono state ancora individuate.

Le vitamine non solo cooperano l’una con l’altra nei processi nutritivi, ma anche con i minerali, all’interno del corpo. Queste vengono fornite dall’insalata di ortaggi. Prendere preparazioni vitaminiche combinate con calcio o ferro o altri minerali non risponde a tale fine. Questi minerali si trovano in forme non utilizzabili. Non esiste migliore fonte di sostanze alimentari del regno vegetale.

Il laboratorio e il chimico non sono ancora riusciti a inventare cibi accettabili.

 

Esempi di insalate

 

“Le ricette”, dice Lesile Powel, un terapista naturalista britannico, “costano 10 penny, e la maggior parte danno, alla persona di dotata di coscienza alimentare, un senso di sgomento.

Esse sono spesso un’offesa alla natura, cose artificiosamente elaborate, invitanti atti di sabotaggio culinario, e causano, con ogni probabilità, scompigli digestivi”.

È gli aggiunge: “si constaterà che spesso le ricette più salutari sono anche le più semplici; noi facciamo del cibo un affare eccezionalmente complicato, senza guadagnare molto, se non nulla, dai piaceri epicurei”.

le seguenti ricette per insalate non pretendono di esaurire le liste di deliziose insalate che si possono fare. Esse vogliono, piuttosto, servire come modelli o guide, attraverso i quali il cultore dell’alimentazione intelligente può preparare le sue insalate. Queste ricette per insalate sono semplici, conformemente ai principi della corretta combinazione, che andrebbero conservati nella preparazione di tutte le insalate.

 

1 grande piatto di lattuga rossa

1 pomodoro intero

1 peperone dolce

1 mazzo di prezzemolo (giovane e dolce)

1 grande piatto di lattuga Boston

3 gambi di sedano verde

1 cetriolo di media grandezza

1 grande peperone rosso dolce

1/2 lattuga

1 pomodoro intero

3 gambi di sedano

1 gran piatto di lattuga tenera

1 pomodoro ben maturo

1 cetriolo intero

1 grande piatto di lattuga verde

1 pomodoro intero maturo

1 gambo di invidia francese (se non amara)

1/2 lattuga romana

3 gambi di sedano verde

1/4 di testa di cavolo

1 grande piatto di lattuga (Salad Bowl)

3 gambi di sedano verde

1 cetriolo di media grandezza intero

120 gr. di foglie di tarassico (giovane e dolce)

2 piccole carote

1 grande piatto di lattuga

1 testa di invidia (cicoria)

1 peperone dolce

3 gambi di sedano

1 grande piatto di lattuga rossa

1 cetriolo intero

1 gambo di invidia francese

1/4 di testa di cavolo

1 pomodoro intero maturo

3 gambi di sedano verde

1/4 di piede di lattuga verde

1 mazzo di crescione

3 gambi di sedano verde

1/4 di testa di cavolo

3 gambi di sedano verde

3 carote intere

1 grande piatto di lattuga romana

1 grande pomodoro maturo

3 gambi di sedano verde

Lattuga Boston

cavolo

peperone dolce

Lattuga Bibb

cavolo

peperone dolce

Lattuga rossa

mais fresco

3 gambi di sedano

Lattuga verde

cavolo cinese

alla cetriolo

 

 

 

 

 

 

 

Insalate di frutta

 

Come precisato prima, le insalate di frutta e meglio farle di solo frutta. Le seguenti insalate sono eccellenti.

 

Prugne

ciliegie

albicocche

Prugne

pesche

albicocche

Pesche

prugne

ciliegie

1 grande vera

1 mela

uva

 

Se il frutto viene tagliato, dovrebbe essere tagliato in grandi pezzi, per evitare il più possibile l’ossidazione, e mangiato immediatamente. Non andrebbe lasciato all’aria per lunghi periodi dopo essere stato tagliato. Le seguenti insalate vanno bene con i frutti tagliati. Esse possono essere mangiate con quattro once di noci, o, se non siete totalmente vegetariani, con quattro once di giuncata. Un’abbondante insalata di frutta e le quattro once di noci o formaggio costituiscono un pasto. Non mangiate le insalate di frutta dolce con noci o formaggio. O fate di queste insalate un pasto, oppure prendete con esse un bicchiere di latte acido o di latte intero.

 

Arance affettate

mele aspre tagliate

foglie di lattuga

Ananas affettato

pompelmo spicchi

foglie di lattuga

Mele affettate

pere tagliate

sedano

foglie di lattuga

Banane effettuate

fichi seccati al sole (o anche freschi)

pere o mele

Avocados a dadini

cetriolo affettato

foglie di lattuga

Arance effettuate

pompelmo spicchi

mele aspre affettate

foglie di lattuga

Pesche affettate

albicocche intere

prugne

foglie di lattuga

Banane effettuate

ciliegie

una dolce

foglie di lattuga